Storia del recupero del palischermo Tempesta, imbarcazione scuola in legno un tempo adibita all’addestramento velico e remiero dei Sottufficiali della Marina Militare. Recentemente questa barca è stata acquistata dall’ex Guardiamarina Mauro Riva, che l’ha fatta restaurare presso il cantiere Moro di Olbia. Oggi il palischermo fa base a Olbia, dove viene adibito a uscite didattiche con a bordo Antioco Tilocca, il maresciallo ex nostromo dell’Amerigo Vespucci.
Di Mauro Riva e Silvia D’Ippolito – Ottobre 2013
Fotografie Archivio Mauro Riva e Antioco Tilocca

 

Il palischermo Tempesta all'ormeggioIL PALISCHERMO, IMBARCAZIONE SCUOLA A VELA E A REMI
Presso i Cantieri Moro di Olbia è stato ultimato il restauro del palischermo Tempesta, armato a vela aurica. L'imbarcazione, lunga metri 8,50 metri, è stata utilizzata per diversi decenni presso la Scuola Sottufficiali della Marina Militare della Maddalena. Generazioni di allievi sottufficiali hanno così potuto imparare a vogare e ad andare a vela su queste imbarcazioni d'epoca. Nei primi anni Novanta l'imbarcazione fu messa in disarmo insieme alle gemelle Bufera e Buriana, armate invece a vela latina. Questi palischermi con due alberi possono essere infatti armati con velatura latina o aurica. Inoltre, essendo gemelle dei palischermi presenti sulla nave Amerigo Vespucci, vengono usate per l'allenamento alla voga con cinque paia di remi, da cui il termine palischermo (dal greco peri-skalmos). Tali imbarcazioni rimasero fino all’anno 2000 presso Mariscuola. Con l'inizio dei lavori all’Arsenale Militare, presso cui erano depositate, se ne persero le tracce.
 
Tempesta in corso di restauro (1)TEMPESTA SALVATA DA UN EX GUARDIAMARINA
Nel 2011 l'imbarcazione fu trovata casualmente da un ex ufficiale odontoiatra della Marina Militare, il dottor Mauro Riva, che ebbe la fortuna di utilizzare i tre palischermi durante la sua permanenza presso le Scuole Sottufficiali della Maddalena. Da un primo sopralluogo fu subito chiaro che la barca aveva subìto alcuni interventi di restauro che ne avevano modificato la struttura. Tra questi la posa di una coperta, la resinatura dell'opera viva e dell'opera morta e la rimozione dell'albero di maestra. L'idea del nuovo armatore era quella di riportare l'imbarcazione al suo stato originale seguendo un restauro filologico. Quale socio della lega navale di Olbia ebbe la fortuna di fare la conoscenza dell'ex nostromo di nave Vespucci, il maresciallo Antioco Tilocca, grande esperto di marineria e fine conoscitore di questa imbarcazione.
 
Tempesta in corso di restauro (6)TEMPESTA ENTRA AL CANTIERE MORO DI OLBIA
Dietro consiglio del maresciallo Tilocca l'imbarcazione fu trasportata presso il Cantiere Moro di Olbia dove Massimo Moro, figlio d'arte (il padre Antonio è il decano dei maestri d'ascia di Olbia), ha messo a frutto la sua esperienza di maestro d'ascia per portare a termine il restauro. La collaborazione tra l’ex nostromo del Vespucci, che ha seguito i diversi passaggi del restauro con mastro Moro, esecutore materiale dell'opera, ha permesso di giungere a conclusione dei lavori. Tra questi l’eliminazione della coperta, la rimozione del rivestimento in vetroresina, la sostituzione di alcune tavole del fasciame, di qualche ordinata, di parti della chiglia e del dritto di poppa, dell’intero bottazzo e del capodibanda. Infine il ripristino, secondo progetto originale, delle panche per la voga e degli scalmi. Antioco Tilocca ha curato i dettagli dell'attrezzatura di bordo e la realizzazione delle vele, tagliate dall'esperto velaio Giancarlo Campus di Olbia.
 
IL VARO DI TEMPESTA
Il giorno 8 giugno 2011, finalmente, l'imbarcazione è stata varata presso i Cantieri Moro in presenza di amici e appassionati. Attualmente la barca si trova presso la Lega Navale di Olbia, dove viene usata dall'armatore nel tempo libero. È desiderio dell’ex Guardiamarina Riva mettere la barca a disposizione dei giovani della città che desiderano imparare ad andare a vela, grazie soprattutto alla disponibilità di Antioco Tilocca che potrà così trasmettere la sua grande esperienza alle nuove generazioni.

GALLERY