Postalino 1917 Foto Bluepassion 7La storica lancia Postalino, costruita nel 1917 dal cantiere inglese Camper & Nicholsons, si appresta a compiere 105 anni. Dopo l’arrivo in Italia è stata impiegata per la pesca del corallo in Sardegna, poi come navetta per il trasporto passeggeri, barca appoggio per le regate di vele d’epoca e set galleggiante per un film con Ornella Muti. Oggi, dopo un esteso restauro compiuto dal Cantiere Leopoldo Colombo, mantiene inalterato il fascino dei motoryacht di inizio Novecento e continua a farsi ammirare sul Lago di Como, dove fa base.

Di Paolo Maccione – Novembre 2021 
Fotografie di Paolo Maccione, Bluepassion, Archivio Armatore 

POSTALINO, IL VIDEO YOUTUBE

 

POSTALINO, LA LANCIA INGLESE DIVENTATA ITALIANA
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Postalino all'ormeggio nel 2021 sul Lago di Como (Foto Maccione) 

Nel 2022 il motoryacht Postalino compirà 105 anni. Costruito nel 1917 dallo storico cantiere Camper & Nicholsons di Gosport, in Inghilterra, è una delle più antiche imbarcazioni in legno naviganti sul Lago di Como, dove fa base da circa 15 anni dopo oltre mezzo secolo di permanenza in Italia. La barca, lunga 10,50 metri e larga 2,50 metri, esibisce la classica eleganza delle lance a motore dell’epoca, caratterizzate da una prua a coltello e da un ampio pozzetto poppiero, spesso impiegate come tender di collegamento per gli ufficiali di Marina o come barca appoggio per seguire le regate veliche. Nel suo recente passato anche la partecipazione ad un film girato in Sardegna con l’attrice Ornella Muti.

Postalino 1917 Foto Bluepassion 8Postalino in navigazione sul Lago di Como a Cernobbio, di fronte a Villa d'Este (Foto Bluepassion)

Oggi continua a farsi ammirare in occasione degli eventi ai quali partecipa sul Lario, come il raduno motonautico organizzato nel giugno 2021 all’Hotel Villa d’Este di Cernobbio in collaborazione con l’ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici), il sodalizio fondato nel 1987 al quale Postalino è associata.  

DA VENEZIA AD ANZIO 
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Sopra, un paio di immagini d'epoca di Postalino 

Dopo la permanenza in nord Europa, durata circa un trentennio, Postalino arriva in Mediterraneo verso la fine degli anni Quaranta attraverso i canali francesi al seguito di un’armatrice inglese. Ad oggi risultano sconosciuti alcuni dei nomi assunti dall’imbarcazione in passato. Nonostante la Licenza di Navigazione riporti tale Mario Carolini di Trieste quale “Ditta costruttrice” della barca nel 1946, a lui sembrerebbe essere invece riconducibile la sola attività di importazione dello scafo dall’Inghilterra. Negli anni Sessanta la troviamo nella laguna di Venezia. La storia più conosciuta parte dal 1971, quando Postalino viene acquistata dal corallaro Bruno Pietrangeli, cugino del famoso tennista Nicola. All’epoca, pitturata di rosa, si chiamava Beat Boat, apparteneva a una coppia di fratelli romani, faceva base ad Anzio e, completamente ricoperta da prua a poppa, pare venisse usata come garçonnière galleggiante e per il gioco d’azzardo … al riparo da sguardi indiscreti.

LA PESCA DEL CORALLO E IL TRASPORTO PASSEGGERI IN SARDEGNA 
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L'attuale timoneria a ruota di Postalino

Nel 1971 Pietrangeli trasferisce la barca a La Maddalena presso il Cantiere Navale Caprera dei fratelli Del Giudice. Qui vengono effettuati una serie di lavori tra cui la sostituzione delle ordinate flessibili con ossatura classica, la rimozione del vecchio propulsore Morris a benzina da 22 cavalli e la posa di un nuovo propulsore Ford da 120 cavalli sovralimentato, installato dal motorista Mario Pala, oltre alla realizzazione di una piccola camera iperbarica per la decompressione dopo la pesca del corallo. All’epoca la lancia, ridipinta di rosso, si chiamava Pedagnino, nome del galleggiante usato dai corallari quando individuano la secca sulla quale pescare. Pietrangeli, che come corallaro aveva accumulato ben 12.000 ore di immersione, ricorda un episodio legato alla vita a bordo. Una volta, in mezzo al mare, vide una mano emergere dall’acqua. Si avvicinò e scoprì essere un legionario fuggito da un distaccamento della Legione Straniera nella vicina Corsica, che si teneva a galla attaccato a un galleggiante da pesca. Una volta recuperato e rifocillato lo riportò a Santa Teresa di Gallura, all’epoca porto di stazionamento della barca. 
Postalino 1917 10A bordo di Postalino

Nel 1976 la barca viene ceduta a Pietro Leoni e Domenico Franceschi che la impiegano come navetta di trasferimento tra Caprera, Santo Stefano, La Maddalena e Palau per gli ospiti del Club Méditerranée. A partire dagli anni Novanta il sodalizio si scioglie e la barca rimane ferma all’ormeggio a Cala Gavetta, a La Maddalena. Nel 1995 viene acquistata dal maddalenino Giacomo Onorato. “Quando ho ispezionato la barca da cima a fondo”, racconta Onorato, “sotto la cabina prodiera, vicino al pozzo della catena dell’ancora, sul secondo baglio di coperta ricordo bene di avere notato l’incisione a fuoco Camper & Nicholsons e un numero identificativo”.  

IL POSTALINO BRITANNIA DIVENTA UN SET GALLEGGIANTE
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La lancia in Sardegna quando si chiamava Postalino Britannia ed era stata impiegata per un film con Ornella Muti
 
Sotto la proprietà di Onorato l’ex Pedagnino viene rinominato Postalino Britannia, per ricordare una barca simile che negli anni Cinquanta trasferiva la corrispondenza postale tra La Maddalena e Palau. Da quel momento sono innumerevoli gli eventi ai quali partecipa in qualità di barca appoggio, come il Prada Veteran Boat Rally del 2003 di Porto Cervo, dove gareggiano 60 importanti vele d’epoca tra cui la goletta a tre alberi Croce del Sud del 1931, Whitefin, Chaplin e Cholita. Nel 2006 la barca viene impiegata per alcune riprese del film francese Les bronzés 3: amis pour la vie. Tra i protagonisti anche l’attrice Ornella Muti. Nel film si vede il motoryacht navigare nei pressi di Cala di Volpe. Proprio in quell’anno la barca passa nuovamente di proprietà, ma il nuovo acquirente la terrà per meno di due settimane. L’imprenditore milanese Mario Cerveglieri, in visita in Sardegna, si innamora a prima vista delle linee del Postalino e dopo averla acquistata la trasferisce sul Lago di Como affinchè possa essere completamente restaurata.

POSTALINO ENTRA AL CANTIERE LEOPOLDO COLOMBO 
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Postalino in restauro nel 2007 al Cantiere Leopoldo Colombo di Gràndola ad Uniti, sul Lago di Como (Foto Maccione)

All’inizio del 2007 Postalino fa il suo ingresso presso il Cantiere Leopoldo Colombo, sulla sponda occidentale del Lago di Como. Il cantiere, da lui fondato nei primi anni Sessanta, nel corso dei decenni è diventata una delle più conosciute e apprezzate realtà nazionali nel restauro e nella costruzione di imbarcazioni in legno. Dal 2004 il cantiere aveva abbandonato i 500 metri quadrati della storica sede di Griante Cadenabbia (CO) per trasferirsi nei 3000 metri quadrati della nuova sede, nella zona industriale della vicina Gràndola ed Uniti.
Giorgio Colombo restaura Postalino Foto MaccioneGiorgio Colombo interviene sulla poppa di Postalino (Foto P. Maccione)

Nel 2006 Leopoldo è mancato, ma i figli Roberto e Giorgio, da sempre impegnati nell’attività di famiglia, oggi insieme al nipote Giovanni, non hanno mai smesso di compiere innumerevoli recuperi di scafi in legno. Oltre alla produzione dei Dinghy 12’, la famosa deriva del 1913 costruita in mogano a clinker, negli anni si sono aggiunte altre barche tra le quali i piccoli catboat della serie Difference, di cui oggi navigano ben 17 esemplari. Per il restauro di Postalino, durato fino al 2009, è stato coinvolto anche l’ingegnere navale milanese Aldo Gatti che, attraverso il brand Geometrie Marine, ha fornito i servizi tecnici per il restauro, tra cui il rilievo laser-scanner dell’intera imbarcazione.  

IL RESTAURO 
Postalino nel 2007 al Cantiere Colombo Foto Maccione 3
Postalino al Cantiere Leopoldo Colombo (Foto P. Maccione)

La costruzione di Postalino è in fasciame tradizionale di legno douglas, con le tavole accostate e serrate all’ossatura con apposita viteria in acciaio inox. In fase di restauro sono state sostituite tutte le circa 100 ordinate con altrettante in rovere e qualche madiere, mentre si è riusciti a mantenere oltre il 90 per cento del fasciame. Rifatta anche la coperta in doghe di teak da 15 millimetri, con interposto compensato marino. Il motore, uno Yanmar da 110 cavalli, con linea di scarico sommerso e cassa fumi, è collocato a prua e trasmette il moto all’elica attraverso una linea d’asse con albero intermedio e giunto omocinetico lunga quasi 8 metri.
Postalino 1917 14Il locale di prua di Postalino, dove è collocato il propulsore Yanmar

Pur mantenendo lo spirito della tradizione, a bordo sono state installate dotazioni che hanno reso più comoda e sicura la navigazione, dal bow thruster a un moderno impianto elettrico, un impianto idraulico e quello delle pompe di sentina, dal salpa ancora al WC marino elettrico, il boiler, la cucina a due fuochi, il frigorifero e tutta la necessaria strumentazione di bordo comprendente la leva di comando motore elettronica, il sonar, il VHF e un potente faro di prora. Ricondizionato anche il parabrezza in legno massello, al quale sono state sostituite le vetrate e rinforzato il perimetro con una cornice in acciaio inox. Oggi Postalino abbina fascino e comodità, bellezza e modernità, per emozionare chi ha la fortuna di navigarci ed entusiasmare chiunque dovesse assistere al suo passaggio.

Postalino 1917 Foto Maccione 4Vista della prua di Postalino con il faro di profondità (Foto P. Maccione)

POSTALINO - La scheda tecnica
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Vista dall'alto di Postalino

Anno varo / Year launch: 1917 
Cantiere / Shipyard: Camper & Nicholsons (Gosport - UK) 
Materiale / Material: Legno / Wood  
Lunghezza f.t. / LOA: 10,50 mt. 
Larghezza / Beam: 2,50 mt. 
Pescaggio / Draft: 0,80 mt. 
Dislocamento / Displacement: 8 tonn.  
Motorizzazione principale / Engine: Yanmar 110 hp diesel 
Serbatoio / Fuel: 200 lt 
Velocità max / Max speed: 12 knots

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