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Cronaca di una trasferta compiuta negli Stati Uniti da una delegazione dell’Associazione Catboat Venezia, guidata dal Presidente Marco Dissera Bragadin, per partecipare al 50esimo anniversario della Catboat Association e visitare i siti della marineria della costa orientale, a cominciare dal famoso Mystic Seaport Museum.

Di Marco Dissera Bragadin (Presidente Associazione Catboat Venezia) – Gennaio 2013
Fotografie di Marco Dissera Bragadin
Mystic - Pulizie a bordo di Silent MaidI 50 ANNI DELLA CATBOAT ASSOCIATION
Luglio 2012 - Dopo aver trascorso tre fantastici giorni a Cape Cod a casa degli amici di Morgan e Rita, con una divagazione di una giornata per la visita dell’Isola di Nantucket, la delegazione dei catboater italiani, composta da Pia e Piero, Chiaretta e Ettore e Roberta con il sottoscritto, si è spostata a Mystic per la grande festa dei “primi” 50 anni di vita della Catboat Association.
 
MYSTIC, UNA CITTADINA DEDICATA ALL’ANTICA MARINERIA
Dovete sapere che Mystic non è un museo come tutti si aspettano, ma è una piccolissima cittadina nella quale ci si immerge fino al collo in un’atmosfera che ci riporta a circa due secoli fa. Qui tutto parla di mare, c’è un cantiere che produce e restaura barche di varie dimensioni, c’è il fabbro, la scuola, la banca, la chiesa ecc., tutto rimasto fermo a quell’epoca. A terra ed in acqua barche di tutti i tipi, rigorosamente d’epoca si intende, che vanno dalla nave baleniera alla piccolissima lancia, al battello a vapore, golette ed infine anche un cat, precisamente il Breck Marshall, donato al Museo dalla CBA in onore di Breck Marshall, skipper e costruttore di catboat.
 
Mystic - Cat d'epoca (1)100 CATBOAT
Appena entrati, con un pass speciale riservato ai partecipanti al raduno, siamo stati accolti dai vecchi amici conosciuti in passato sia nel mio primo viaggio negli Stati Uniti sia quando loro sono venuti a trovarmi a Venezia negli anni successivi. Girato l’angolo, un tripudio di cat, perlopiù erano i famosi Marshall dai 18 ai 22 piedi, ma c’erano anche gli Atlantic City e mi sembra di aver visto anche qualche Menger 23. Il molo principale è stato riservato alle “vecchie signore” circa una quindicina di cat dei progettisti più famosi, da Hanley fino ai nostri giorni con Brewer. Il tutto per un centinaio scarso di cats.
 
INTERVISTE ALLE BARCHE
Nonostante l’afa ed il caldo opprimente non ho mai smesso di contattare gli armatori per farmi raccontare le loro impressioni e le qualità delle loro barche. Tra un tendalino ed un altro, tra una bottiglietta d’acqua ed altri vari drinks ho raccolto una decina di interviste, molto succinte, che si riferivano solo ai dati della barca e degli armatori. Curiosità ed ammirazione nei nostri confronti soprattutto per il fatto che a migliaia di miglia di distanza esiste un’associazione, la nostra, che ha la loro stessa passione per le stesse barche.
 
Mystic - Cat d'epoca (2)LA CONFERENZA ‘VENEZIANA’ PER GLI AMICI AMERICANI
Alla sera una cena per tutti i partecipanti sotto ad una tesa in muratura contornata da teli bianchi. Dopo aver preparato durante il viaggio di andata in aereo una mini serie di circa venti diapositive, ho chiesto agli organizzatori se potevo proiettarle a fine cena per far vedere agli amici d’oltreoceano quello che facciamo a Venezia. Il problema era che dovevo parlare a circa 150 persone in inglese, senza aver preparato prima una bozza di discorso. Mi sono detto: “o la va o la spacca”. Come per incanto, appena ho cominciato, il mio poverissimo inglese è scorso fluido come l’acqua, sono riuscito a catalizzare l’attenzione di tutti. Dopo circa una ventina di minuti del mio monologo, sono rimasto piacevolmente soddisfatto da una standing ovation, tutti volevano farsi foto con me ed ho raccolto anche più di qualche invito per i prossimi soggiorni in USA. Il Presidente del Mystic Seaport Museum si è congratulato e mi ha incitato a continuare su questa strada, pregandomi di tenerci in stretto contatto. Personalmente, mi sembrava di vivere in un sogno. Targhe, riconoscimenti e guidoni come piovesse, strette di mano e complimenti da moltissimi soci. La delegazione italiana, permettetemi, veneziana, ha sfondato negli USA, probabilmente è proprio vero che nessuno è profeta in Patria.
 
Bar Harbor -  Chrissy, un Friendship SloopDA PORTLAND A MOUNT DESERT ISLAND
Ma ora veniamo al prosieguo del viaggio. Finita la festa ci siamo diretti verso nord. Prima tappa a Portland, bellissima cittadina marinara con le caratteristiche case di legno che peraltro si possono trovare lungo tutto il nord-est della costa americana. Vari giretti, degustazione di aragoste ed altri frutti di mare e via di nuovo verso nord, su per il Maine sino a Mount Desert Island. Lungo tutto il tragitto, il paesaggio è a dir poco incredibile. Boschi a perdita d’occhio e laghi grandi e piccoli caratterizzano tutta la costa, ci sono larici ed abeti di 30 metri che arrivano sino alla spiaggia, stando fermi sullo stesso posto e girandosi di 180° si ha una visuale ora dell’oceano ora del bosco (sembra di essere sul Cansiglio), che ti permette di sentire gli odori tipici del mare e della montagna.
 
NAVIGAZIONE SU UN ‘FRIENDSHIP SLOOP’
Lì, a Mount Desert Island, siamo scesi fino a Bar Harbor, splendida cittadina sul mare dove abbiamo noleggiato per due ore un Friendship sloop tutto per noi, una barchina di circa 27 piedi con bompresso, molto simile ai cat. Abbiamo navigato in lungo ed in largo portando da noi la barchina, sempre sotto l’attento e vigile occhio dello skipper. Abbiamo girato in lungo ed in largo l’isola visitando posti magnifici ed un cantiere che aveva a terra una goletta in restauro dei primi del ‘900, lunga circa 35 metri. Il cantiere produce tutt’ora barche di linee classiche in vetroresina, sloop o yawl che vanno dai 9 sino ai 30-35 metri, un sogno.
 
Gloucester - Una goletta aurica in navigazioneDAL MONTE CADILLAC A PORTSMOUTH
Ultima attrattiva è salire sino al monte Cadillac, alto 466 metri. Pur essendo così basso, è il monte più alto di tutta la costa nord est americana. Il paesaggio da lì è incantevole, si spazia sull’Oceano e le isolette attorno, anche il percorso per arrivarci mostra scorci molto suggestivi. Purtroppo è tempo di rientrare per Pia e Piero. Noi invece torniamo verso Boston con tappa a Portsmouth, dove sbarcarono i primi padri pellegrini europei alla conquista dell’America.Portsmouth è un’altra splendida cittadina stile marinaro che ha una parte rimasta come allora, con le case originali dell’epoca.
 
LE GOLETTE DA PESCA DI GLOUCESTER
Tappa successiva Gloucester, famosa ai più per il libro ed il film “La tempesta perfetta”. Da questo tipico porto peschereccio, brulicante di uomini e mezzi tutti dediti alla pesca, partivano le golette per la pesca sui Banchi di Terranova. Pescherecci oceanici si alternano a piccole lobster che scorrazzano incessantemente dentro e fuori dal porto. Qui siamo riusciti a noleggiare una goletta aurica di circa 30 metri (ovviamente assieme ad altre persone) che ci ha fatto trascorrere due ore di vela come si deve. Lo skipper, appena ha saputo che eravamo armatori di catboat, ci ha lasciato ai comandi, non vi dico la soddisfazione e l’emozione di portare una barca come quella con tutta la velatura a riva. Ettore ed io siamo sbarcati con un sorriso stampato in faccia che non ci è andato via sino alla sera.
 
Mystic - Lo schooner da pesca L.A. Dunton (3)DA SALEM A NEWPORT, PATRIA MONDIALE DELLA VELA
Proseguendo la nostra discesa abbiamo toccato Salem, niente di speciale, il tutto è imperniato sul rogo di quelle povere venti donne che tacciate di essere streghe hanno perso la vita, poi risultarono innocenti. E ora il pezzo forte. Signore e signori: Newport RI, la patria mondiale della vela. Anche questa è una tipica cittadina marinara, molto carina. Ma soprattutto tutti qui parlano di vela, dal grande manager al lustrascarpe. Ovunque si avverte l’odore della passione per la vela e la marineria. Visitiamo le grandi ville coloniali e veleggiamo a bordo di una goletta sulla taglia di quella precedente. Sarà perché era sabato e c’erano una o più regate, ma fuori abbiamo visto centinaia di barche rigorosamente a vela che bordeggiavano in lungo ed in largo. In rapida successione abbiamo visto anche tre 12 metri Stazza Internazionale di epoca antecedente alle nostre Azzurra ed Italia che navigavano indisturbati con equipaggi poco più che familiari, godendosi la brezza del momento. Qui si può trovare di tutto, dalla piccola deriva alla nave lunga 50 metri.
 
RIENTRO A BOSTON
Purtroppo è giunta l’ora di rientrare a Boston dove siamo stati ospitati nuovamente a casa di Morgan e Rita. Una piccola gita per vedere la Constitution, una nave che ha combattuto contro Nelson, sfortuna nera non era giorno di visita. Queste navi erano veloci e costruite con un fasciame molto spesso. Durante i primi scontri a fuoco con i francesi, vennero infatti da questi soprannominate le navi di acciaio, ancorché all’epoca esistesse solo il legno per realizzarle.
Bene, questo è tutto, non resta altro che il piacevole ricordo di una fantastica vacanza in compagnia di fantastici amici. Speriamo di incontrare, in futuro, lo stesso successo anche qui in Italia.
 
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