Forse non tutti sanno che esiste un regolamento che permette a derive di differenti tipologie di regatare tra loro. Il suo autore, Nicola Rugarli, Vice Presidente AYDE (Associazione Yacht e Derive d’Epoca), ci racconta come è nato e a quali principi si è ispirato per la stesura. Oggi il regolamento viene impiegato in tutte le manifestazioni ufficiali che riuniscono le derive d’epoca.

Di Nicola Rugarli (Vice Presidente AYDE) – Ottobre 2012
Fotografie di Nicola Rugarli, Foto Salsone e Paolo Maccione

 

Un Finn in navigazioneTUTTO PARTI’ DALLA RICERCA DI UN BECCACCINO IN LEGNO
Tanti anni fa cercai e trovai un Beccaccino di legno, costruito nel 1963, che ho battezzato “Veloce”, perché volevo una barca per veleggiare con mio padre Pierluigi (scomparso lo scorso agosto) che fosse molto simile al Beccaccino da lui riprogettato e costruito nel 1949. Mi ha insegnato tutto sulla vela, dalle iniziative ispirate da sentimenti buoni non possono che nascere cose positive e dopo questo inizio, affinchè potessimo anche regatare insieme ad altre derive d’epoca, presi contatto con … un certo Luca Ciomei: negli anni Duemila aveva creato la prima associazione delle derive d’epoca inizialmente dedicata ai Finn, rimettendone in acqua alcuni dei più belli. Mi disse che era il momento di ampliare l’attività a tutte le derive e iniziammo a ragionare con gli amici su quella che è poi diventata AIDE ed ora AYDE, in omaggio alla ampia partecipazione spontanea degli yachts insieme alle derive. 5.50 S.I. (Stazza Internazionale), Star, Dragoni, Requin insieme a Finn, Snipe, FJ, FD, Dinghy 12’, Amelia, Feather 14’, Yole OK, Strale, racer del Tamigi, Venti Metri Quadri e via così.
LA REGATA E IL RECUPERO FILOLOGICO
Anche se la priorità nei nostri eventi è sempre stato lo spettacolo dei legni e della tradizione recuperati, la gioia delle persone coinvolte in acqua ed a terra, velisti e non, oltre alla trasmissione dei valori della marineria rispetto al puro agonismo, da subito si è posto per completezza il problema di come farli regatare insieme. Il tutto senza estremismi (avendo sempre la chance di stilare classifiche separate) e senza limitarsi ad un compenso tecnico tipo Portsmouth Yardstick, in quanto rimaneva fondamentale valorizzare proprio l’impegno profuso da armatori e mastri d’ascia nel recupero filologico e tradizionale delle barche.
ELEMENTI DIVERSI IN UN’UNICA FORMULA
L’idea che mi venne e che fu subito condivisa fu di unire elementi diversi in un’unica formula: compenso tecnico, vantaggio dell’armo originale, valorizzazione del restauro, età della barca. L’idea aggiuntiva fu di non creare inutili duplicazioni, ma di unire conoscenze già collaudate e sviluppate nei decenni: ovviamente lo Yardstick, ma anche uno schema semplificato dei compensi AIVE per i velieri e la formula ASDEC (da decenni esclusivamente dedicata alla storicità e sviluppata con tale passione e competenza da includere anche la mitica “patina d’uso” tra i parametri che aggiungono pregio alla barca e ne valorizzano appunto l’uso presente o passato e non la semplice rimessa a nuovo).
Il Mare Ci Unisce a Recco nel 2008UN REGOLAMENTO IN CONTINUA EVOLUZIONE
Scrissi la bozza, che ottenne consensi immediati ed entusiasti a partire da ASDEC e AIVE. Dopo il perfezionamento, iniziammo le prove con successo. Da anni ormai viene utilizzato nelle nostre regate ufficiali incluso naturalmente il Palio “Il Mare ci unisce”, con il plauso delle Istituzioni della vela. Un regolamento sempre in evoluzione, non sterile esercizio di esperti chiusi nella propria passione, ma un elemento semplice ed aggiuntivo nello spettacolo per coinvolgere proprio tutti, spingendo in primis gli armatori ad usare e scendere in acqua con le proprie barche con un pizzico di agonismo.
IN FUTURO ANCHE LA VETRORESINA?
Dato che ad oggi abbiamo scelto di considerare solo scafi in legno, uno dei temi prossimi è la valutazione se includere in futuro le barche realizzate in vetroresina: un passo che dovrà essere compiuto solo quando nella sensibilità di tutti anche la vetroresina sarà percepita come un materiale d’epoca e la sua tecnica di lavorazione un metodo di altri tempi del quale conservare memoria affinchè non scompaia. Ma chiediamoci se sarà mai paragonabile alla millenaria evoluzione delle realizzazioni in legno, evoluzione che continua e si riafferma tutt’oggi non solo nella nautica, ed ancor più a tutti gli elementi storici e culturali ad esso collegati.
Inoltre è previsto a piacimento di usare altri criteri tecnici al posto dello Yardstick: ad esempio, sui laghi se si volessero usare i famosi ratings locali o se si disponesse dei diagrammi polari di tutte le derive coinvolte in una regata …
VISITA IL SITO
Chi avesse voglia di approfondire la lettura del Regolamento, composto da cinque pagine, può connettersi al seguente link:
 https://www.barchedepocaeclassiche.it/images/pdf/Regolamento%20dei%20Tempi%20AYDE%2004-2012.pdf
 
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