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L’evento è tra quelli che rimarranno nella memoria dei tanti che hanno avuto l’occasione di partecipare. Dal 18 al 28 aprile 2014 la nave scuola Belem, costruita nel 1896, è tornata a Venezia in Riva San Biagio per una serie di eventi commemorativi legati al suo passato, quando faceva base presso la città lagunare. Nel 1979 è stata ceduta ai francesi e da allora, tramite la Fondation Belem, viene impiegata per crociere e navigazioni aperte a tutti.
 
Di Marco Dissera Bragadin – Luglio 2014
Fotografie di Marco Dissera Bragadin
Il Belem a Venezia nellaprile 2014 (7)IL BELEM, VARATO IN FRANCIA NEL 1896
Varato nel 1896 presso il cantiere navale Dubigeon a Chantenay sur Loire, il brigantino a palo Belem, lungo 58 metri, iniziava la sua carriera come nave da carico transoceanica per l’importazione in Francia di fave di cioccolato destinate alle pasticcerie francesi. Dopo parecchi anni di onorato servizio venne acquistato nel 1914 dal Duca di Westminster che lo trasformò in yacht da diporto, predisponendo anche una sala macchine che prima non esisteva, per l’alloggiamento di 2 motori da 575 hp. Belem quindi cambia bandiera. Viene successivamente venduto nel 1921 a Sir Arthur Ernest Guinness, il quale ne completa l’allestimento e ne cambia il nome in Fantôme II. Oltre ai numerosi viaggi compiuti con Fantôme, il log registra anche un giro del mondo compiuto tra il 1923 ed il 1924.
 
Dettagli della coperta del Belem (2)IL PERIODO VENEZIANO
Arriviamo quindi ad un nuovo cambio di bandiera. Nel 1951 viene acquistato dal Senatore Vittorio Cini per essere utilizzato come nave scuola del Centro marinaro dell’isola di S. Giorgio Maggiore a Venezia. Oltre alla bandiera cambia nuovamente nome e viene ribattezzato Giorgio Cini, nome del figlio del Senatore prematuramente scomparso in un incidente di volo. Anche l’armo subisce una variazione e viene trasformato in nave-goletta o barco-bestia. Dal 1951 al 1967 ha formato numerosi marinaretti. I marinaretti avevano un’età compresa tra i 5 ai 16 anni e alloggiavano 365 giorni l’anno presso l’Istituto Scilla facente parte del Centro Marinaro, quest’ultimo nato nel 1952. L’Istituto Scilla, fin dal 1906, era un’istituzione caritatevole veneziana che accoglieva gli orfani di pescatori o marittimi, per dare loro un’istruzione ed insegnare mestieri legati alla navigazione marittima. La loro nave scuola, “giorgetta” come veniva chiamata affettuosamente, veniva utilizzata anche come nave per crociera-scuola nei mesi estivi.
 
Dettagli dellattrezzatura velica del Belem (1)1967, L’ULTIMA CROCIERA
Nel 1967 l’ultima crociera. I costi per il mantenimento ed il riallestimento per sopperire alle nuove norme per continuare ad utilizzarla come nave scuola la costringono al disarmo. Resterà a S. Giorgio sino al 1972, quando i Carabinieri decidono di far fronte alle spese necessarie per il riallestimento ed utilizzarla a loro volta come nave scuola. Viene quindi portata ai Cantieri Navali ed Officine Meccaniche di Venezia, in Arsenale.
Tra il 1972 ed il 1974 vengono sostituiti i motori e il veliero viene riportato all’armo originale di brigantino a palo. Nell’occasione vengono spesi centinaia di milioni di lire. La Fondazione Cini, ancora proprietaria, non ha i mezzi per saldare i conti ed i Carabinieri, non avendo ufficialmente ricevuto in consegna il brigantino, non intendono farsene carico. Pertanto la Fondazione decide di cedere il Giorgio Cini ai Cantieri stessi i quali, per rientrare delle loro spese, lo mettono in vendita al miglior offerente.
 
LA MOBILITAZIONE GENERALE DEI VENEZIANI
Il 1977 vede la mobilitazione generale dei veneziani che, appresa la notizia, vogliono che resti a Venezia. Belle parole, articoli sul Gazzettino di Venezia, appoggi delle Istituzioni, banche ecc., ma non si riesce a raggiungere la cifra di circa 1 miliardo di lire per acquistarlo, nemmeno con sottoscrizioni spontanee da parte di cittadini ed imprese. Così, il 15 agosto del 1979, parte da Venezia per andare in Francia. La “giorgetta” torna alla bandiera originaria e ricambia per l’ultima volta il nome in Belem.
 
La poppa del BelemI RICORDI DI UN BAMBINO
“Ero proprio un bambino di pochi anni”, ricorda il velista veneziano Marco Dissera Bragadin, “quando andavo a fare le passeggiate in Piazza S. Marco, assieme alla mamma ed al papà, i quali mi mostravano gli alberi del Giorgio Cini che facevano bella mostra di sé dall’isola di fronte, S. Giorgio Maggiore. Un po’ più grandicello, quando si andava ogni tanto con la scuola a fare le gite in città, allungavo sempre il collo per vedere quella che per me era una vera nave e sulla quale avrei voluto salire. Purtroppo però la portarono via troppo presto. Avevo solo 10 anni, ma in qualche occasione ero riuscito a vederla da vicino e da lì fantasticavo in merito alle varie avventure che si sarebbero potute vivere viaggiando con la “giorgetta”. Nel 1977, già adolescente, appresi la notizia della mobilitazione per scongiurare la vendita del Giorgio Cini. Non vedendolo più al suo ormeggio già da anni lo davo ormai per disperso. Mi prese una grande emozione avere la possibilità di poterlo rivedere ancora, tanto che decisi di devolvere una mia paghetta settimanale per la sottoscrizione pubblica. Come si è visto però, la cosa non si è realizzata. Purtroppo il “dio denaro” non guarda in faccia nessuno. Passione, affetti, ricordi, svaniscono in un attimo di fronte a mezzi economici disponibili alla bisogna. Abbiamo perso un’opportunità, ora dopo 35 anni Belem è tornato a far bella mostra di sé a Venezia. Tutto emozionato sono riuscito finalmente a salire a bordo; 6 euro prego… vai a spiegare tu alla bella hostess che avevo già pagato 35 anni fa!”
P.S. Le notizie storiche sul Belem sono state tratte dal libro - L’Histoire italienne du Belem – edito da L’estate Éditions de l’Épargne.
 
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