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fondata

Dal 2 al 5 giugno scorso I Venturieri, Associazione sportiva dilettantistica per la diffusione della marineria velica, si sono ritrovati presso la loro base storica di Chioggia. 


Di Paolo Maccione – Luglio 2011
Fotografie di Paolo Maccione
L'arrivo a Chioggia delle vele al terzo (2)LA FLOTTA IN PIAZZA VIGO
Sono stati circa una ventina gli scafi d’epoca, classici e autocostruiti, che dal 2 al 5 giugno scorso si sono ormeggiati nella centrale Piazza Vigo di Chioggia, in provincia di Venezia, per il settimo raduno dei Venturieri, l’associazione fondata alla fine degli anni Ottanta da Gian Marco Borea d’Olmo il cui scopo è quello di diffondere la cultura del mare e la navigazione a bordo di imbarcazioni tradizionali. Oggi la carica di presidente dei Venturieri è ricoperta da Massimo Perinetti Casoni, ex titolare dell’omonimo cantiere specializzato nella costruzione e restauro di scafi in legno e ferrocemento, oggi non più in attività.

LE IMBARCAZIONI PARTECIPANTI
Queste le imbarcazioni partecipanti, tutte di lunghezza compresa tra 5,50 e 20 metri: Topa, Pikkio, Fanfola, Chiocciola, Magia Blu, Elena III, Cat 111, Bragozzo Paradiso, Dalkey Bay, Camilla, Sior Cioci Bragagna, Carlotta (un modello di Hallberg Rassy 35), Valericc, Sagittario (imbarcazione scuola della Marina Militare), il catboat Cassiopea del presidente dell’Associazione Catboat Venezia e Grand Bleu (la goletta aurica ammiraglia della flotta, di proprietà di Marco Pozzi, vice presidente dei Venturieri). L’imbarcazione più antica era Fraulina del 1898, ex lancia di salvataggio lunga circa 7 metri, realizzata dai Cantieri di Nantes per la nave scuola Giorgio Cini del 1896 (oggi diventato il brigantino a palo Belem). Nella giornata di sabato 4 giugno a Chioggia sono convenute anche le imbarcazioni armate con la vela al terzo dell’Associazione Vela al Terzo di Venezia, che partecipavano alla regata Chioggia-Venezia. 
 
IL SEMINARIO INTERNAZIONALE
Nella giornata di sabato 4 giugno, presso l’Auditorium S. Nicolò di Chioggia, si è tenuto il 4° Seminario Internazionale sulla “Storia ed evoluzione nella progettazione, costruzione e recupero delle barche tradizionali”. Dopo un saluto di Paolo Ardizzon, dirigente del Comune di Chioggia che ha definito il raduno un “fiore all’occhiello” per la città, è stata la volta dei relatori.

I COMANDANTI DELLA GUARDIA COSTIERA
I Comandanti della Guardia Costiera di Chioggia, il Capitano di Fregata Andrea Conte e il Capitano di CorvettaPasquale Licciardi, hanno affrontato il tema della tutela delle barche storiche e d’epoca, ricordando che nonostante l’introduzione della marcatura CE, avvenuta nel 1998, questa tipologia di scafi ne è esonerata.

La parata in Canal GrandeGIANALBERTO ZANOLETTI
Il presidente dell’ASDEC
 (Associazione Scafi d’Epoca e Classici), anche fondatore del Museo della Barca Lariana di Pianello Lario, che raccoglie 400 imbarcazioni e migliaia di documenti, ha esposto il metodo adottato dall’ASDEC per certificare le barche iscritte. 
Infine ha simpaticamente paragonato il velista a chi partecipa ai raduni su piccole barche a motore. Entrambi condividono medesima sorte: si bagnano, patiscono il freddo e navigano sballottati dalle onde. 
Tutto vero. 

ARNE GOTVED
L’architetto danese Arne Gotved, rappresentante per la Danimarca dell’European Maritime Heritage e ospite d’onore del raduno dei Venturieri, ha raccontato la storia del museo navale di Nyhavn
Gotved, che ha dedicato la sua vita alla conservazione del patrimonio marittimo galleggiante, naviga spesso sul suo Colin Archer del 1970.

ENRICO GURIOLI
Il giornalista e storico navale Enrico Gurioli, collaboratore del Resto del Carlino, ha parlato dello stato attuale della marineria, soffermandosi su strutture come l’Arsenale di Venezia. 
Ha infine citato i poeti Giovanni Pascoli e Dino Campana quali testimoni della fine dell’era della marineria velica.

VITTORIO RESTO
Il veneziano Vittorio Resto, del Circolo Velico Casanova di Venezia Mestre, ha esposto le differenze tra l’armo velico ‘al terzo’ e quello delle vele latine. Tra le immagini proiettate anche quella che sembra essere la prima raffigurante una vela al terzo, risalente al 1828. Un’altra immagine ritraeva una flotta di 400 vele al terzo giunte a Venezia in regata, provenienti da Chioggia. Resto è anche autore del libro “Vela al terzo a Venezia”, giunto alla sua terza edizione. Dal 2005 le vele al terzo hanno ottenuto il permesso di regatare anche nel Bacino San Marco. Ad oggi sonooltre 330 i numeri velici assegnati ad altrettante imbarcazioni e ad ogni regata partecipano una media di 50-60 scafi. Poi ha elogiato il Museo della Marineria di Cesenatico, definendolo una “fantastica cattedrale in onore dell’antica marineria velica”.    

MASSIMO PERINETTI CASONI
Il presidente dei Venturieri Massimo Perinetti Casoni ha chiuso il seminario riassumendo i suoi 35 anni di attività cantieristica, durante i quali ha costruito e restaurato una quarantina di imbarcazioni, sia in legno che in ferrocemento.

La cena 'Alle Baruffe Chiozzotte'LA CENA SOCIALE “ALLE BARUFFE CHIOZZOTTE
Molto ben riuscita la cena sociale tenutasi sempre sabato 4 giugno presso il ristorante “Alle Baruffe Chiozzotte”, preceduta da una conferenza dello storico di marineria Giovanni Panella sul tema “Genovesi sulla rotta di Chios: dalla mastika a Cristoforo Colombo”. Oltre ai soci Venturieri e a personalità locali vi hanno preso parte anche gli equipaggi delle vele al terzo. L’architetto Massimo Gin, presidente dell’Associazione Vela al Terzo, ha chiesto dove fosse finita la flotta chioggiotta, composta da una quindicina di barche, che partecipava regolarmente alle regate di vele al terzo. Il suo è stato un chiaro invito alla città a non dimenticarsi delle tradizioni legate alla marineria locale. 

L’ESTEMPORANEA DI PITTURA
Una giuria, della quale faceva parte anche il noto progettista toscano Rodolfo Foschi, ha giudicato le opere pittoriche presentate in occasione dell’estemporanea di pittura, organizzata in occasione del raduno. Il tema era “Ritratti di barche classiche e paesaggi marinari”. Questa la classifica dei premiati: 1° - Rodolfo Bullo, 2° - Luca Boscolo, 3° - Renato Bellemo, 4° - Luciano Boscolo, 5° - Nadia Noventa. 

COSA MIGLIORARE?
Siamo stati invitati al raduno dei Venturieri a bordo di Grand Bleu, l’ammiraglia della flotta, e abbiamo constatato quanto interesse ci sia da parte dei soci nei confronti della marineria tradizionale. Qui si possono incontrare autentici appassionati di mare, restauratori di scafi in legno e autocostruttori. Peccato che il luogo dove sono state ormeggiate tutte le imbarcazioni, tranne la goletta Grand Bleu in bella vista in Piazza Vigo, fosse un po’ defilato. Vero è che non esistevano altre possibilità di attracco però, una prossima volta, sarebbe opportuno posizionare un grande cartello con una freccia che inviti eventuali visitatori a proseguire lungo la banchina fino ad arrivare alle barche all’ormeggio. Un altro bel cartello con la scritta ‘Accesso libero’ non sarebbe dispiaciuto posizionarlo a margine delle transenne che delimitavano l’area di Piazza Vigo dove era montato il grande stand dell’Associazione. Tanti, per timore che si trattasse di una festa ‘privata’, quasi non osavano accedere. I Venturieri dovrebbero migliorarsi anche sotto il profilo della comunicazione. Il seminario sulle barche tradizionali era tanto interessante quanto poco frequentato, soprattutto dalla cittadinanza. Pochi visitatori anche in occasione della visita programmata al Museo Civico S. Francesco Fuori Le Mura, che ospita un’interessante e ben curata sezione dedicata alla marineria tradizionale. Durante questi raduni, si sa, armatori ed equipaggi tendono a rilassarsi, preferendo oziare in banchina. Ogni tanto, magari attraverso l’uso di un megafono, devono essere “svegliati” e invitati a partecipare alle iniziative programmate.

 

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