Storia di una goletta del 1944, un tempo impiegata come barca da lavoro per il trasporto di farina e vino in Sicilia, oggi gestita dall’Associazione La Nave di Carta e adibita a crociere didattiche per studenti e disagiati sociali
 
Di Paolo Maccione – Luglio 2011
Fotografie di Paolo Maccione
In navigazione su Oloferne (14)OLOFERNE, IL GENERALE BABILONESE
Ogni tanto fa bene raccontare storie di imbarcazioni poco blasonate, per fare sapere che esistono e che si sono preservate nel tempo. Scafi ormai diventati più unici che rari, testimonianze di un passato che non esiste più al punto da assumere innegabile valore storico. E’ il caso di una goletta di 23 metri in legno che non ha stabilito nessun record, nè ha vinto regate famose o solcato gli oceani di mezzo mondo. Non è appartenuta a prìncipi o regnanti, né ha imbarcato vip o divi del cinema. E’ stata semplicemente costruita a Messina nel 1944 presso il cantiere Nicola Russo e per decenni ha trasportato farina, vino, olio, agrumi e materiali da costruzione tra la Sicilia e l’isola di Ustica. Oggi Oloferne, dal nome del generale babilonese che conquistò la città ebraica di Betulia, non riempie più la stiva di derrate alimentari, ma accoglie giovani allievi ai quali trasmette conoscenze pratiche di marineria tradizionale. 

TONY CURTIS, IL ‘CONTE DI MONTECRISTO’, A BORDO NEGLI ANNI SETTANTA 
Sebbene nel corso dei decenni l’armo velico e le sovrastrutture dell’imbarcazione siano state modificate, lo scafo e le linee d’acqua sono rimaste quelle di un tempo. Osservare Oloferne trasmette quasi un senso di sicurezza per via dell’aspetto massiccio, dell’alto bordo libero che lo fa assomigliare ad un mini-veliero, dell’armo velico a goletta aurica con oltre quattro metri di bompresso proteso verso l’orizzonte. Proprio per queste sue caratteristiche negli anni Settanta l’unità è stata scelta per le riprese del film “Il Conte di Montecristo” con Tony Curtis e Richard Chamberlain

MARCO TIBILETTI, LO SKIPPER DI ‘NAVE DI CARTA’
Se in quell’occasione la goletta ospitava l’ex-capitano Edmond Dantès, pronto a consumare la vendetta in seguito all’ingiusta detenzione subita, oggi viene condotta dallo skipper Marco Tibiletti, fondatore e presidente dell’associazione La Nave di Carta della Spezia (www.navedicarta.it). Cinquantanovenne, ex dirigente aziendale, ha compiuto due traversate atlantiche. La prima nel 1989 e la seconda nel 1992, quando era partito dalla Florida diretto in Inghilterra a bordo di un Hunter con il quale avrebbe dovuto partecipare alla Ostar di quell’anno, la traversata atlantica in solitario. Ma difficoltà di carattere tecnico e finanziario impedirono di portare a termine l’impresa. Dal 1998, tramite questa associazione senza scopo di lucro, si dedica al recupero e prevenzione del disagio giovanile anche organizzando crociere a vela educativo-formativo campo marinaresco. In questa attività è affiancato da Mariangela, ketch in legno lungo 12 metri costruito nel 1965 presso il cantiere Rino della Pietà di Chiavari su progetto dell’architetto statunitense William Gardner.

Dettagli di Oloferne (10)ROBUSTO FASCIAME IN PINO MARITTIMO

Oloferne è costruita in tavole di fasciame di pino marittimo dello spessore di 4-5 centimetri calafatate in maniera tradizionale, con un ponte in tavole di teak poggiate su interposto compensato marino 2 strati e una doppia alberatura in pitch pine. Caratterizzata da una chiglia lunga degradante verso poppa presenta una prua larga e panciuta, come le ex barche da trasporto. Nel corso degli anni, per aumentare la stabilità, sono state posate in sentina oltre 4 tonnellate in pani di piombo e aggiunta una falsa chiglia di circa 40 centimetri per allungare il piano di deriva.  

OLOFERNE: SCIARRELLI ‘DICE NO’ 

Quando lavorava come scafo da lavoro Oloferne aveva come proprietario tale Pitruzzella, siciliano che aveva un parente proprietario del ristorante Zia Teresa di Ustica. Il primo armatore, quando nel 1967 venne trasformata in barca da diporto, è il medico Tosti di Palermo. All’epoca l’unità era già motorizzata, ma montava un solo albero. La trasformazione a goletta aurica venne compiuta dal suddetto Tosti, che commissionò anche l’installazione di una pesante tuga in ferro, oggi rimossaFra i successivi proprietari si vocifera anche lo spezzino ex presidente del Milan Albino Buticchi. Dalla fine degli anni Ottanta l’unità appartiene ad un pool di armatori comaschi, che prima di avviare un restauro a Olbia chiesero al progettista Carlo Sciarrelli di ridisegnare il piano velico. Lapidaria la risposta: “Le barche da lavoro non sono barche da yachting. Respingo la commessa”. In quel periodo l’unità venne condotta anche dallo skipper Marco De Amici, che qui apprese come governare barche a vela con armo aurico per poi diventare futuro armatore della piccola goletta Amore Mio e oggi proprietario della bella goletta a gabbiole Pandora. Oltre a navigazioni in Grecia e una campagna con il WWF negli anni 1995-’96, la goletta ha partecipato ai raduni di vele d’epoca di Imperia e Porto Cervo

IL PRIMO RESTAURO DEL MAESTRO MARTUSCELLI

Ma come è nato l’incontro tra La Nave di Carta e Oloferne? Alla fine degli anni Novanta Tibiletti rimase stregato da questa barca che gli ricordava i fumetti avventurosi di Corto Maltese. Caso volle che Corrado Ferulli, responsabile del settore navale del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, lo contattò per chiedergli se fosse mai disponibile a gestire un’imbarcazione per attività didattiche. Tibiletti propose Oloferne, all’epoca abbandonata a Genova da almeno un triennio. Dopo avere convinto i proprietari a fare sì che la barca venisse ceduta in comodato, la goletta fu trasferita presso il cantiere Navalmare a La Spezia. Qui il maestro d’ascia Aurelio Martuscelli di Marina di Camerota, figlio e nipote di maestri d’ascia, intervenne su scafo e strutture risanando l’imbarcazione. “Aurelio”, dice Tibiletti, “è un professionista del legno che si sposta con il suo camioncino degli attrezzi ovunque venga chiamato. Unisce doti pratiche a capacità progettuali, è in grado di rifare dalla testata di un motore agli interni di un’imbarcazione. Impressionante la mole di lavoro che riesce a concludere e le soluzioni che riesce a trovare per ogni problema. La velocità e precisione con la quale opera ha destato sorpresa fra le stesse maestranze del cantiere Beconcini della Spezia che l’hanno visto all’opera”. Da diversi anni Aurelio è affiancato nella sua attività dai figli Adamo e Massimo. Non stupisce quindi il fatto che questa formidabile squadra itinerante sia stata ingaggiata anche dal presidente della Riva Historical Society Piero Maria Gibellini per il restauro di Red, il motoryacht di 24 metri del 1948 recuperato dopo essere stato incendiato dai vandali.

Manovre su Oloferne (2)IL SECONDO RESTAURO DI MARTUSCELLI
Nell’estate 2001, a barca pronta, iniziano una serie di crociere organizzate in collaborazione con il Comune della Spezia e la regione Toscana. Poi, cambiata la direzione del Museo di Milano, il progetto si arena, ma fortunatamente La Nave di Carta riesce a subentrare nel rapporto con i proprietari diventando armatore di Oloferne. Nel 2005 viene rifatto il bompresso in larice russo, lungo 4,50 metri. Nel 2006, con l’aiuto di numerosi volontari, si decide di sottoporre Oloferne ai grandi lavori. Per farlo viene chiesta ospitalità alla Marina Militare, che concede circa 500 metri quadrati di spazio all’interno della Base Navale presso l’Arsenale della Spezia. Qui il Maestro Martuscelli procede allo smantellamento completo della barca, tranne ossatura e fasciame, rimuove la vecchia tuga in ferro, sostituisce quasi una trentina di quinti di ordinata, circa 50 bagli in mogano, la coperta e gli interni, poi rifatti. Vengono mantenuti i due alberi in pitch pine e rifatta l’impiantistica. Il restauro termina a fine 2008

LA STORIA RECENTE
Da giugno 2009 Oloferne partecipa alla prima edizione della Festa della Marineria della Spezia, poi naviga tra l’Arcipelago della Maddalena, la Corsica e l’Arcipelago Toscano. Così anche nel 2010, momento in cui a settembre diventa un ‘palco galleggiante’ per lo spettacolo dell’attrice Jole Rosa in occasione del raduno di vele d’epoca Sulla Rotta di Imperia, tenutosi presso il cantiere Valdettaro, a Le Grazie. Nel 2011 torna alla seconda edizione della Festa della Marineria della Spezia. 
Oggi l’unità, che fa base a Fezzano di Portovenere nel golfo spezzino, naviga ininterrottamente da marzo a settembre facendo scoprire le gioie della vela anche ai disagiati sociali. A loro Tibiletti trasmette tutto quanto ha imparato in una vita, da quando trasferiva e importava le barche a vela Elan a quando faceva l’istruttore di patente nautica, con tanto di libro scritto da lui, o l’operatore di Meteo Mursia, struttura che ha contribuito a fondare. Insieme alla fondazione Exodus di Don Mazzi ha dato vita a progetti di crociere educative, organizzato convegni sulla vela solidale e stretto rapporti con altre associazioni simili sfociate nella nascita dell’Unione Vela Solidale, che riunisce oltre 20 realtà sparse sul territorio nazionale.

LE CROCIERE CON LA UISP
Insieme al bolognese Luca Alessandrini, storico navale e presidente della sezione vela UISP (Unione Italiana Sport Popolari), ha anche organizzato crociere didattiche di una settimana per studenti delle scuole superiori, basate sullo studio di Cristoforo Colombo e delle navigazioni oceaniche. I 18 allievi imbarcati, suddivisi in due gruppi, vivevano come una volta, navigando verso l’Elba solo a vela dimenticandosi del motore, lavorando con i ritmi delle navi commerciali che prevedono 4 ore di lavoro e 4 ore di riposo, dormendo con il metodo della “cuccetta calda” che consisteva per la squadra montante nel cedere il posto in cuccetta a quella smontante. L’esperienza è valsa agli studenti come credito formativo

Pronti all'uscita su OloferneIL SOGNO DI UN VELIERO

Ma a causa degli spazi interni poco adatti ad ospitare equipaggi numerosi e una volumetria che prevede alloggi spartani e la mancanza di una vera zona carteggio, Tibiletti e Alessandrini hanno accarezzato il sogno di realizzare una piccola nave a vela in ferro in grado di fare navigare un’intera scolaresca, sul modello di quanto già avviene da tanti anni all’estero. Per il momento ci si accontenta di reperire fondi per il mantenimento della goletta, sempre bisognosa di cure e attenzioni, in vista di un nuovo progetto di reinserimento di disagiati sociali in collaborazione con il Ministero di Giustizia. Una conferma che unità come Oloferne possono diventare lo strumento giusto per favorire incontri e aggregazione.

L’EQUIPAGGIO DI OLOFERNE
L’equipaggio è composto, oltre che da Marco Tibiletti, anche da Luca Oldrà, milanese ma bretone di adozione, 45enne, con esperienze di navigazione in Bretagna, Mare del Nord e Mediterraneo. E’ un esperto impiantista oltre che velista, formatore velico e educatore sportivo, naviga da oltre 20 anni e vive a bordo del suo 10 metri Saint Antoine a Fezzano. Fanja Raffellini, nata a Manarola, una delle Cinque Terre, 29enne, naviga da circa 6 anni e ha avuto esperienze di navigazione a bordo di scafi come Bamboo, il Baltic 51 della Fondazione Exodus, la goletta Pandora, il ketch Mariangela, oltre a essere skipper dell’11 metri Lunaria. E’ stata anche imbarcata sull’Orsa Maggiore della Marina Militare. 

LE CROCIERE IN TIRRENO
Per navigare su Oloferne basta aderire alle iniziative organizzate da La Nave di Carta (www.navedicarta.it). La base della goletta è a Fezzano di Portovenere, in provincia della Spezia.
Le crociere, che partono da qui e raggiungono l’Arcipelago Toscano, la Corsica e la Liguria di ponente, durano in media una settimana. Oloferne può accogliere al massimo 10 allievi di età compresa tra 12 e 18 anni. Il costo è di circa 80 euro a persona al giorno. A bordo sono già state ospitate squadre di rugby, team building, scolaresche e persone assistite per diverse tipologie di disagio. La goletta può anche essere utilizzata per iniziative culturali, sociali e rappresentazioni teatrali.

In navigazione su Oloferne (23)OLOFERNE - LA SCHEDA TECNICA 
Anno di costruzione: 1944  
Nazionalità: Italiana   
Cantiere: Nicola Russo - Messina    
Armo velico: goletta aurica    
Lunghezza f.t.: 23,10 mt.
Lunghezza scafo: 18,60 mt.  
Lunghezza al galleggiamento: 15,40 mt. 
Larghezza:4,30 mt.    
Dislocamento: 35 tonn.   
Pescaggio: 2 mt.     
Motore: Perkins 150 cv    
Generatore: Lombardini 6 Kw   
Superficie velica: 160 mq 
Posti letto: 14
Serbatoi acqua: 2 x 500 lt
Serbatoi gasolio: 2 x 750 lt    
Portata max: 18 persone
Equipaggio: 2

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www.navedicarta.it

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