La SBS di Costa di Mezzate, in provincia di Bergamo, nasce dall’esperienza di Alfio Stroppa, eclettico artigiano stregato oltre dieci anni fa dalla nautica. Il suo cantiere, nato nel 2009, si è specializzato nel settore del restauro dei motoscafi Riva. Con il passare degli anni si è fatto conoscere per la sua bravura e oggi le commesse non mancano. Alfio è anche uno sportivo di prim’ordine, che pratica la vela, il volo a vela con aliante, la subacquea e la discesa libera sugli sci.

Di Paolo Maccione – Aprile 2013
Fotografie Paolo Maccione
Alfio Stroppa presso il suo cantiere (1)CHI E’ ALFIO STROPPA?
Quella di Alfio Stroppa, bergamasco classe 1959, è innanzitutto la storia di un instancabile lavoratore, iniziata a 13 anni subito dopo le scuole elementari. Oggi, considerata l’anzianità di servizio, piuttosto che pensare di ritirarsi ha scelto di rimettersi in gioco avviando un proprio cantiere specializzato nel restauro di motoscafi Riva, i mitici runabout in legno che hanno fatto la storia della nautica italiana e mondiale. Non ci si improvvisa restauratori e Alfio a questa attività ci è arrivato per gradi, dimostrando capacità innate che nello spazio di un decennio lo hanno fatto diventare uno tra i più esperti maestri d’ascia del settore. Il suo percorso professionale sembra essere stato costellato da continui cambiamenti (in media uno ogni cinque anni), che non devono essere interpretati come ‘insofferenza’ nei confronti delle mansioni svolte, bensì come desiderio di rimettersi in gioco per imparare sempre qualcosa di nuovo.
 
UN MESTIERE OGNI LUSTRO
Alfio Stroppa nella sua vita non si è mai annoiato. A 16 anni, dopo la morte del padre, si impiega a Lamezia Terme come saldatore dei pontili di attracco delle petroliere. A 18, stanco di ‘timbrare il cartellino’, monta arredamenti di pregio in tutta Europa per conto di una ditta toscana. A 25 anni costruisce e vernicia mobili per una ditta bergamasca, a 30 assembla arredamenti per i camper, sviluppando una forte creatività e invidiabili abilità manuali. “Era come realizzare un abito sartoriale”, ricorda Alfio. Nel 2001 avviene la svolta nella nautica. Il Cantiere Romano Bellini del Lago d’Iseo gli offre di cominciare a restaurare barche e lui lo fa talmente bene che il suo stesso ‘tutor’ si stupisce di come apprenda con una rapidità fuori dal comune. La dislessia di cui soffre Alfio diventa una marcia in più. Egli smonta e rimonta una barca sfruttando una formidabile memoria visiva. Il lavoro lo appassiona al punto che spesso esce di casa alle cinque della mattina per recarsi in cantiere. La moglie Nicoletta, non trovandolo, lo segue per capire dove si rechi, poi allontana ogni sospetto di infedeltà quando capisce che la ‘rivale’ è una vecchia signora fatta di legno e ottoni luccicanti.
 
Il ribaltamento di un Riva Super Florida del 1967 (4)SPECIALIZZARSI NEI RIVA STORICI
Nel corso degli anni Alfio impara a conoscere bene i motoscafi Riva e si specializza nel restauro dei modelli più pregiati, l’Aquarama e il Tritone. Tra i recuperi più importanti quello di un Aquarama Special del 1977 proveniente da Miami, entrato in cantiere nel 2006 dopo che una barca a vela gli aveva troncato la prua in occasione dell’uragano Katrina. Oggi questo recupero è entrato a fare parte della prestigiosa collezione privata di motoscafi del Cantiere Bellini. Con il passare degli anni il coinvolgimento e la dedizione di Alfio sono totali, al punto che oltre ai restauri comincia a seguire anche la verniciatura dei nuovi scafi in vetroresina prodotti dalla Riva. Dai primi anni Duemila Romano Bellini aveva fondato la B&C in società con Ugo Colleoni, anch’essa specializzata nel recupero e commercializzazione degli storici runabout. Alfio ricorda di come lo stesso Colleoni, pur non intervenendo manualmente nell’attività di restauro, si fosse sempre distinto quale grande conoscitore dei particolari e dei dettagli dei Riva. In quel decennio l’intera squadra somiglia più a un’invincibile ‘macchina da guerra’ piuttosto che a un cantiere navale. Poi, nel 2009, complice un prepotente desiderio di cambiare vita, Alfio rifiuta un’allettante offerta per continuare a rimanere in cantiere e decide di fondare la SBS, Stroppa Boat Service. Stabilisce la sede presso un grande capannone nella zona industriale di Costa di Mezzate, paese del bergamasco a metà strada tra la sua casa e il lago d’Iseo, dove collauda le barche restaurate. Barche d’Epoca e Classiche ha visitato il cantiere e lo ha intervistato.
 
Il cantiere Stroppa Boat Service (10)L’INTERVISTA A ALFIO STROPPA
Sig. Stroppa, perchè un armatore dovrebbe scegliere la SBS?
Non sono nè un commerciante, nè un commerciale. Ho sempre posseduto barche, so quanto costano sia i pezzi di ricambio che la manodopera e quando arriva un cliente mi metto nei suoi panni. Ciò che desidera è il miglior intervento al miglior prezzo. Possiamo dire di non avere deluso nessuno, se consideriamo che tra chi si avvale dei nostri servizi c’è anche Piero Maria Gibellini, lo storico presidente e fondatore della RHS, Riva Historical Society, l’associazione che riunisce gli armatori di tutti i Riva storici ancora oggi esistenti al mondo. E lui i cantieri di restauro li conosce proprio tutti ...
Cosa fate quando arriva un Riva da restaurare?
Ci accorgiamo subito se precedenti interventi sono stati effettuati a regola d’arte. Lo si capisce da tanti piccoli dettagli, perchè innanzitutto la realizzazione dei Riva storici è sempre stata eseguita con buonsenso. Gli avvitamenti delle varie componenti hanno sempre permesso di ‘smontare’ la barca senza spaccare nulla. A volte, invece, arrivano barche con incollaggi che nulla hanno a che fare con la costruzione originale oppure con rattoppi nel legno fatti decisamente male.
Qual’è visivamente la cosa che può dare più fastidio?
La poppa. Spesso per ripararla viene usato il legno cosiddetto ‘a fiamma’ invece del classico ‘rigatino’. I Riva non sono come i mobili di casa, sono barche che rispettano una ben precisa filologia di costruzione. Con l’esperienza queste cose risaltano subito. Ma in nostro aiuto arrivano anche i libri scritti dal Presidente Gibellini, autore dei più importanti testi di riferimento sulla storia dei Riva. Gibellini, innanzitutto, ha classificato cosa è originale e cosa no. I suoi libri sono diventati un insostituibile strumento per tutti i cantieri specializzati. 
Alfio Stroppa presso il suo cantiere (4)Dove vi rifornite di legnami?
Dalle ditte storiche come Magnino, nell’alessandrino, e Bellotti, in provincia di Como. In cantiere usiamo mogani kaya, sipo e compensati marini.
E’ vero che certe cose le realizzate ‘in casa’?
Sì, quello che non troviamo in commercio lo possiamo progettare, produrre e fornire ai rivenditori specializzati. Succede così per la ferramenta o altre parti tipo il supporto volante, placche, strumentazione di bordo, collettori di scarico. Partendo dai pezzi originali rotti o inservibili realizziamo lo stampo per le fusioni in alluminio e ottone. Stesso discorso vale per le parti in gomma, dai manicotti di tutti i motori agli adesivi, alle cuscinerie serigrafate.
Restaurate altri tipi di barche oltre ai Riva?
Tendenzialmente no. Ci siamo voluti specializzare  nel settore dei Riva in legno e lo vogliamo fare bene. Le barche in vetroresina che entrano in cantiere sono anch’esse dei Riva, i modelli Sport Fisherman e Saint Tropez.
 
Nicky, il Riva Florida del 1960 di Alfio StroppaCIELO, MARE E MONTAGNA
Che Alfio Stroppa sia uno ‘stakanovista’ lo avevamo capito. Ma siccome nella vita non esiste solo il lavoro gli abbiamo chiesto come impiega il tempo libero. Beh, leggete un po’. E’ velista dall’età di 30 anni. La passione gli è stata trasmessa dalla moglie Nicoletta, sposata nel 1986 e che gli ha dato due figlie, Samantha e Antea. Naturalmente, se capitava un guasto alla barca noleggiata in Croazia, dove ha navigato per 15 anni, era lui stesso che lo riparava. Siccome il vento non esiste solo sul mare, ma anche in quota, per altri 15 anni ha praticato il volo libero con deltaplano, poi si è convertito al volo a vela con aliante. Oltre a esplorare mari e cieli Alfio ha anche conseguito il brevetto di istruttore subacqueo e quando arriva l’inverno si diverte a sfrecciare a oltre 120 chilometri all’ora su piste innevate lunghe svariati chilometri, indossando indifferentemente gli sci o lo snowboard. Naturalmente non poteva mancare la navigazione a bordo del suo Riva Florida del 1960, con il quale ha già partecipato a diversi raduni organizzati dalla Riva Historical Society.
 
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www.sbsstroppa.it

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