All’inizio di ogni estate, dal 2009, il borgo spezzino di Cadimare si trasforma in un covo di pirati. Tra mare e terra va in scena una rappresentazione che coinvolge l’intero paese e richiama oltre 20.000 turisti. Per un giorno colpi di cannone, attacchi simulati e finte esecuzioni rievocano un’epoca dell’antica marineria che non esiste più. Anime della festa, unica nel suo genere, i cadamotti ‘il Bucce’ e il comandante Fabio Castiglia, già attrezzatore di Quinto Remo, la barca ‘ufficiale’ dei pirati locali.

Di Gian Carlo Calcagnini – Luglio 2013
Fotografie di Silvia Scarpellini e Archivio Associazione ‘Lo Sbarco dei Pirati’
Jack SparrowIL FASCINO IRRESISTIBILE DEL ‘PIRATA’
C’è una generazione alla quale molti di noi, amanti delle barche d’epoca, appartengono, che è cresciuta leggendo libri di avventura, come quelli di Salgari, che parlavano del mare, dei grandi velieri e dei personaggi che animavano queste grandi navi. In fondo noi italiani siamo sempre stati identificati come uomini di mare, grandi navigatori e la storia lo testimonia. Ad alimentare le nostre fantasie di piccoli eroi ci aiutavano le immagini di battaglie navali, che raffiguravano queste imbarcazioni a vela; gli sloop piccoli e veloci, con un solo albero, le golette e i brigantini con due alberi, meno agili ma capaci di molto carico, oppure i velieri con due tre o più alberi, più lenti, ma che potevano essere armati con cannoni e trasportare ingenti carichi e tesori. E queste forse erano le navi preferite da quel personaggio che più ci intrigava, che ci affascinava e ci incuteva terrore al tempo stesso: il Pirata!! Eroe o malvivente? Buono o cattivo? E’ talmente leggendaria la figura di questo vero uomo di mare che è impossibile definirlo nel modo giusto, anche perché spesso non sappiamo identificare bene la figura del Pirata da quella del Corsaro. Bandito, fuorilegge, predatore il primo, guerriero privato che combatteva con la propria nave una guerra o assaliva i mercantili con l’autorizzazione scritta del suo governo il secondo. Anche la storia della Liguria annovera due Corsari famosi: Enrico Pescatore, ammiraglio di Federico II di Svevia, e Giuseppe Bavastro, capitano del porto di Algeri al servizio dei Francesi (1830).
 
JOLLY ROGER, LA BANDIERA COL TESCHIO
Ad ogni modo, Pirata o Corsaro, questo personaggio rimane uno dei nostri miti, un personaggio che tutti noi avremmo voluto essere almeno una volta nella vita. Tanto più se si è nati o cresciuti in riva al mare, tanto più se la nostra passione è ammirare o ancora meglio veleggiare su imbarcazioni d’epoca che un pochino ci riportano ai grandi velieri dei Pirati. Impossibile dimenticare le gesta di Barbanera, al secolo Edward Teach, uno dei primi pirati ad aver utilizzato la famosa Jolly Roger, la tipica bandiera con il teschio e le ossa incrociate, sulla sua prima nave, una fregata da 300 tonnellate armata di 40 cannoni: la Queen Anne’s Revenge. Egli in particolare usava una variante di questa bandiera che aveva una clessidra sotto il teschio. Sull’origine del nome Jolly Roger vi sono molte teorie: dalla storpiatura in inglese del termine francese “jolie rouge” dato alle bandiere rosse che significavano morte, alla appropriazione e modificazione di Ali Raja “Re del Mare” o semplicemente dal termine inglese roger “vagabondo”, visto che spesso il diavolo veniva chiamato Old Roger. Altro mitico personaggio fu Morgan il Pirata, Henry Morgan, forse il più famoso bucaniere di tutti i tempi, conosciuto ed ammirato per il suo coraggio. Per non dimenticare lo sfortunato William “Captain” Kidd che era un corsaro, ma finì, per una serie di eventi, per diventare un pirata e come tale condannato ed impiccato a Boston il 23 maggio 1701.
 
Il Gruppo Storico 1700 di Torino (4) ALLA SPEZIA ‘LA COSTA DEI PIRATI’
Ultimamente anche le generazioni più giovani sono rimaste affascinate dal mondo dei Pirati. Ci ha pensato il grande schermo a suscitare in loro questa attrazione e così il Capitano Jack Sparrow, il pirata immaginario mai esistito, la sua ciurma, la sua nave entrano di nuovo a far parte del nostro mondo, delle nostre fantasie. Ma perché non realizzare i nostri desideri? Perché non essere, almeno per un giorno un Pirata? Nel golfo della Spezia tutta la costa ovest, che si estende per circa 10 km dal termine dell’Arsenale Militare, fino a Porto Venere, da sempre è chiamata “La costa dei Pirati”. E’ la costa con maggiori tradizioni marinare, basti pensare ai cantieri navali che divennero famosi nel mondo per la loro maestria nella realizzazione di imbarcazioni di ogni tipo, ai famosi Maestri d’ascia o ancora ai Palombari. Quindi tutti questi 10 km di costa hanno sempre vissuto nel mare e con il mare.
 
CADIMARE, BORGO DEI PIRATI
Ma, ad onor del vero, tra i borghi di questa costa, ce n’è uno in particolare che ha mantenuto intatta la sua caratteristica “piratesca”, il borgo che è diventato il simbolo di questa definizione, perché nei suoi abitanti ancora scorre un po’ di questo sangue di Pirata: Cadimare! Tutto in questo piccolo borgo marinaro, unico nel suo genere, raccolto, racchiuso, adagiato sul mare, ci affascina, perché sembra che il tempo qui si sia fermato. Famoso per le sue vittorie al Palio del Golfo, la famosa disfida remiera, per la sua tifoseria, per il suo colore rappresentativo, il nero e per la bandiera che da sempre lo identifica: la Jolly Roger, la bandiera dei Pirati. Si proprio quella che sventolava sui grandi velieri, quel teschio con le ossa incrociate che tanto spaventava le flotte inglesi, francesi e spagnole! Or bene, proprio in questo paese una volta all’anno per una giornata è possibile vivere la grande avventura dei Pirati.
Questa idea nasce nel 2009, spontaneamente da un gruppo di abitanti che desiderano trasformare il proprio paese in un covo di Pirati, per far capire quanto è ancora vero che loro rappresentano La Costa dei Pirati: e così danno vita alla prima manifestazione denominata “Lo sbarco dei Pirati”.
 
Il borgo di Cadimare (1)UN PAESE IRRICONOSCIBILE
Già da subito, durante la prima edizione si capisce che sarà un successo. Il Paese, completamente trasformato, chiuso al traffico è quasi irriconoscibile. Tutta la scenografia che si presenta a chi entra è coinvolgente e gli abitanti tutti si sono trasformati in Pirati. Il portale di entrata al borgo incute quasi timore, cordame, vecchie botti, barche sfasciate, nasse di ogni tipo e forma ingombrano la strada. Ogni porta, ogni balcone, ogni vicolo ha qualcosa di particolare. Sembra quasi che una nave sia stata smembrata e i suoi armamenti depositati lungo i caruggi. E non è certo un problema per i Cadamotti (così si chiamano gli abitanti di Cadimare), con la loro esperienza nell’arte marinaresca, addobbare usando il cordame, le vele, il legno. I nodi per loro non sono un mistero così come non lo erano per le ciurme dei Pirati. Il borgo sembra una parata di questa antica arte; in ogni angolo si possono ammirare bozzelli, bigotte, redance, gallocce tenuti insieme da metri e metri di corda di canapa. Banchi di lavoro con gli attrezzi tipici degli attrezzatori sono sparsi per la calata e poi reti appese agli alberi dei giardini fronte mare o penzolanti dai balconi da cui spesso discendono le biscagline (o comunemente biscagine).
 
L'impiccagione del comandante ingleseIL PATIBOLO PER LE IMPICCAGIONI
Ci sono poi reti da carico appese che sorreggono casse o botti e grossi reti molto vecchie e dure che ricordano le vecchie reti d’arrembaggio che per renderle forti e resistenti anche alla lama più affilata venivano incatramate, passate nella sabbia e lasciate asciugare. E non mancano certamente i paglietti in tutte le versioni; a trama, intrecciato a quattro o sei fili, a paniere o a incrociatura con la loro tipica forma ovale, rettangolari a più legnoli e cosi via. I parabordi, siano essi con intreccio a corona o a mezzi colli, fanno da ornamento a panchine, muretti, pali. Grandi vele dismesse e consunte nascondono ciò che di moderno non si può togliere. E poi quel palco con il patibolo, che fa rivivere le nostre letture avventurose. Certamente il cappio o nodo del boia o dell’impiccato è un nodo che fa parte dell’arte marinaresca e ai tempi dei Pirati era molto usato. State certi che al culmine della Festa senz’altro qualcuno penzolerà da quella forca!
 
L’ATTACCO NOTTURNO DEL ‘QUINTO REMO’
Ma non solo i Pirati animano questa rielaborazione storica; un drappello di soldati inglesi, perfetti nell’uniforme e nelle armi, avanza al rullo dei tamburi per l’unica via che costeggia il mare. E’ il Gruppo Storico 1700 di Torino ben coordinato dalla sig.ra Giorda e dal Comandante Argelli. Soldati inglesi che dovranno fronteggiare lo sbarco dei Pirati. Nel buio della sera, infatti, ecco giungere dal mare, avvolta da fumogeni e nella semioscurità, il piccolo veliero Quinto Remo stracolmo di pirati, circondato da molte, molte barche. In un attimo la banchina è piena di Pirati ed è battaglia, battaglia all’ultimo sangue! E nulla possono fare i fucili degli inglesi contro le spade affilate ed esperte dei Pirati. Il tiranno, l’invasore è vinto e il suo Comandante penzola dalla forca. Fuochi d’artificio illuminano la notte fra musica, balli e grandi bevute. Siamo Pirati, o forse siamo tornati bambini, ma tutto intorno è talmente coinvolgente che vorremmo non finisse mai. L’afflusso alla prima edizione è notevole, in fondo il paese è piccolo e quindi in un attimo si raggiunge il “pieno”. Ma ciò che questi Pirati riesco a trasmettere è talmente travolgente che, dalla seconda edizione in poi, ci sarà un aumento progressivo e sbalorditivo di visitatori, anzi partecipanti coinvolti, fino ad arrivare all’incredibile numero di circa 20.000 persone.
 
DIETRO LE QUINTE “IL BUCCE” COORDINA LA FESTA
Facciamo visita al borgo di Cadimare per capire meglio questi “Cadamotti" e per vedere cosa succede dietro le quinte, dove si è dato vita alla sorprendente quinta edizione dell’evento. Ci accoglie Alessia Persia, Presidente dell’Associazione “Lo Sbarco dei Pirati”, che con un sorriso smagliante e tanta simpatia e disponibilità ci racconta di questa avventura. Noi non siamo nuovi alle meraviglie di questo borgo; già conosciamo la baracca Faggioni in cui si preservano i tesori dei Maestri d’ascia e il Quinto Remo, questo piccolo veliero che è diventato il simbolo di Cadimare. Alessia ci racconta di come il gruppo di lavoro vero e proprio sia formato da una decina di persone che lavorano 12 mesi all'anno, ma poi, nei giorni antecedenti e durante l’evento, tutti gli abitanti del paese, nessuno escluso, collabora per preparare il borgo e trasformarlo in un vero covo dei pirati. Poi aggiunge: “Il lavoro vero e proprio e' di un gruppo di 10/15 persone. Potrei citarli uno ad uno e per ognuno potrei elogiare doti e caratteristiche, ma sono sicura che nessuno me ne vorrà se qui sono a citare un solo nome: Stefano il 'bucce' anima e cuore della festa dei pirati. E’ lui il capitano della ciurma a cui tutti fanno riferimento, lui c’è sempre … per i bambini di Cadimare impersona il mito da imitare, ottimo calciatore e leader indiscusso dei pirati Cadamotti. E’ grazie alla sua pignoleria e maestria nell'organizzare il lavoro di tutti su cui si basa la riuscita dell'evento”.
Il “Bucce”, diminutivo del cognome, come spesso accade in questi luoghi, è un ragazzo giovane e pieno di energie e mette anima e corpo in questa iniziativa.
 
Lo sbarco notturno dei pirati (3)L’INTERVISTA A ALESSIA PERSA
Alessia, occorre molta partecipazione nell’allestimento e nella coreografia e poi voi pensate anche a preparare da mangiare, vero?
Certamente! Dal pomeriggio siamo pronti a sfamare i partecipanti con le nostre prelibatezze a base di muscoli, penne agli scampi, sgabei, torte dolci e salate preparate dalle ottime cuoche Cadamotte. Per i costumi invece ognuno pensa a se stesso dando sfogo alla propria fantasia e gusto. Per la passata edizione ci siamo avvalsi della collaborazione dell’Istituto Domenico Chiodo di La Spezia il quale ci ha creato alcuni pezzi”. Immaginiamo ci saranno anche dei personaggi caratteristici tra i figuranti. Sicuramente i personaggi di spicco sono i Cadamotti DOC ... da sempre considerati i pirati della costa; e così uomini e donne di ogni età rispolverano i loro abiti pirateschi e per un giorno abbandonano la vita reale. In mezzo a tanti emerge sicuramente 'Guidino' per il suo caratteristico ed unico vestito da donna e per il pappagallo ... la cosa comica, però, è che il pappagallo è il pitale maschile. Poi abbiamo 'Tognon' celebre nella sua versione prete/pirata o con cappotto di lana sotto i primi caldi estivi. Ed è proprio basandosi su questi personaggi che la Compagnia Burattinando Burattinando ha elaborato uno spettacolo messo in scena per la prima volta nella giornata del 22 giugno 2013 per la quinta edizione dello Sbarco dei Pirati. Infine non possiamo dimenticarci della bellissima piratessa bionda Nicole, nostra decoratrice ufficiale; il suo fascino ha colpito tantissimi pirati come testimonia il passaggio sul nostro sito”.
 
UN TRIPUDIO DI PUBBLICO
E infatti il 22 giugno di quest’anno Lo Sbarco dei pirati è stato un tripudio di pubblico, molto più di una semplice festa, una grande rappresentazione dal vivo che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone, certamente superiori a quelli dello scorso anno e provenienti da tutta la provincia e anche dalle regioni limitrofe, Toscana ed Emilia. Impossibile poter quantificare quante.
Certamente Alessia e il suo staff possono essere orgogliosi del risultato, ottenuto grazie ad una perfetta organizzazione che ha saputo fare un’ulteriore passo avanti proponendo nuove attrazioni, ma soprattutto curando i dettagli in maniera impeccabile. L’allestimento è ciò che sicuramente colpisce di più, così come gli abiti dei figuranti, perfetti in ogni dettaglio. Si potrebbe quasi dire che è stato il trionfo dell’arte marinaresca, del legame con il mare, della tradizione marinara, che sarebbe auspicabile potesse coinvolgere tutto il golfo della Spezia.
 
Lo sbarco notturno dei pirati (5)LA TRADIZIONE MARINARESCA NELLE SCUOLE
Questa festa è da considerarsi sicuramente l'evento d'apertura dell'estate spezzina, una festa pensata non solo per i giovani, ma anche per le famiglie, per i bambini e pertanto viene promossa dal Comune della Spezia, pubblicizzata con locandine, ma principalmente attraverso i social network ed il sito internet www.losbarcodeipiraticadimare.it. Questo evento non si limita alla sola giornata dello sbarco. Infatti l’Associazione collabora con le scuole del territorio nell’intento di portare avanti la tradizione del mare e dell’arte marinaresca; i “pirati” invadono oramai da qualche anno asili, scuole per l’infanzia ed elementari proponendo concorsi creati ad hoc per loro, che vedono la premiazione con materiale didattico nella giornata della festa. Il concorso di quest'anno è stato chiamato 'Vele al Vento' e sono state 25 le vele colorate divise nelle varie categorie che abbelliranno il borgo. Gli elaborati sono rimasti in mostra presso Decathlon di Santo Stefano Magra dal 10 al 20 giugno, dove era possibile votare la vela più bella; Decathlon ha premiato i vincitori con buoni validi per l'acquisto di materiale per l'attività motoria a scuola. Le scuole inoltre potevano visitare, nei mesi precedenti la festa, la “Baracca Faggioni” il luogo dove risiedono i segreti dei maestri d'ascia ed effettuare mini crociere sul simbolo della borgata di Cadimare, il veliero Quinto Remo, sotto la guida del Comandante Fabio Castiglia.
 
TUTTE LE INIZIATIVE DELLA FESTA
Il programma della festa ha visto un susseguirsi di belle iniziative molto partecipate. Eccole:

- Animazione , trucca-bimbi, laboratori a cura di “ I Vagabondi Animazione”

- Spettacolo di burattini-pirata a cura della “Compagnia Burattinando-Burattinando”

- La “Bandita in parata”

- Premiazione concorso “Vele al Vento”

- Mangiafuoco del “Gruppo Fuoco Libero”

- Parata del Gruppo Storico 1600 – 1700

-  Visita “ Baracca Faggioni”

- Museo navale di Carlo Vanacore

- Mini-crociere con il Quinto Remo

- Mercatino dei Pirati

- Banchi gastronomici

- L’evento clou della serata, a partire dalle 22.30, è stata la rappresentazione quasi realistica dello Sbarco dei Pirati. In conclusione musica e uno spettacolo pirotecnico che ha sempre impressionato e stupito i presenti.

 
E Alessia sta già pensando alla prossima edizione.
 
VISITA IL SITO
www.losbarcodeipiraticadimare.it

 

GALLERY