A Viareggio, in occasione della nona edizione del raduno annuale delle Vele Storiche Viareggio, i rappresentanti delle associazioni nazionali hanno animato un convegno sul nascente Registro delle Imbarcazioni d’Epoca. Tale Registro potrebbe essere inserito all’interno del costituendo Registro Nazionale delle Imbarcazioni, in fase di realizzazione presso le Capitanerie di Porto. Ma solo la nascita di una Federazione Nazionale potrebbe forse realmente tutelare le barche d’epoca evitando che vengano danneggiate da un “approccio non coerente con la necessità di mantenere in vita passione e cultura”. 

 

Di Prof. Roberto Giacinti (Dottore Commercialista Vele Storiche Viareggio) – Gennaio 2014
Fotografie di Paolo Maccione 

Il-Convegno-Vele- Storiche -Viareggio- 2013-Foto -Maccione-1

IL REGISTRO NAZIONALE DELLE IMBARCAZIONI
Viareggio, 12 ottobre 2013 - Affollata fino al termine del convegno la sala del Club Nautico Versilia, che come ogni anno ospita l’Associazione Vele Storiche di Viareggio ed il Convegno organizzato, a latere del Raduno annuale, sui temi di interesse delle vele d’epoca. Quest’anno è stato affrontato il tema del Registro Nazionale delle Imbarcazioni voluto dalla legge 228/2012, di “Stabilità” per il 2013 per determinare la conoscenza dell’universo barche fino ad ora affidata ai Registri cartacei tenuti dalle Capitanerie di Porto. Un mondo tutto da scoprire, che lo Stato potrà conoscere dopo l’emanazione dell’apposito Regolamento esecutivo previsto dalla Legge.
 
IL ‘MUSEO GALLEGGIANTE’ DI VIAREGGIO
Roberto Righi, presidente del CNV, ed Enrico Zaccagni, presidente dell’Ass. Vele Storiche di Viareggio, aprendo il convegno, hanno dichiarato il loro sostegno per realizzare i progetti portati avanti dall’Associazione ed in particolare riprendendo quello cosiddetto del “Museo Galleggiante” per il porto di Viareggio: un sistema per rendere stabile la fruibilità del patrimonio di imbarcazioni disseminate nel porto, radunandole in un’unica darsena.
 
Il Professor Roberto Giacinti Foto MaccioneIL ‘SOTTOINSIEME’ DELLE IMBARCAZIONI D’EPOCA
I relatori, Roberto Giacinti e Guido Rosato hanno dimostrato come senza fatica sia possibile conoscere anche il sottoinsieme delle imbarcazioni d’epoca (è sufficiente aggiungere un codice alla schedatura informatica) e come questa conoscenza serva a dimostrare quanto questa realtà sia rilevante per la nautica e vada protetta perché legata a tante attività di manutenzione e restauro che presuppongono conoscenze antiche in via di estinzione.
Alcuni dati, purtroppo non attuali, ma riferiti al 2008 e che pertanto oggi saranno molto ridotti, dimostrano come nella sola provincia di Lucca esistano circa 1000 imprese dell’indotto con circa 6000 addetti e che il distretto cantieristico versiliese, composto da circa 25 unità, sia uno dei più importanti (non solo in campo nazionale) custode degli antichi mestieri.
 
MATTEO ROSSI DI AIVE: BARCHE IN LEGNO PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Da qui l’esigenza di salvaguardare queste conoscenze per mantenere l’occupazione relativa a questo importante spaccato dell’economia versiliese, presente anche in altre realtà italiane con esempi importanti. A questo proposito
il Sindaco del Comune di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, è intervenuto non solo per portare il saluto dell’Amministrazione, ma anche per dichiarare la sua completa disponibilità ad attirare l’attenzione delle Autorità locali alle tematiche che mirano a salvaguardare la storia e le competenze della comunità versiliese. Di estremo interesse è stato il contributo apportato da Matteo Rossi, neo-presidente dell’AIVE(Associazione Italiana Vele d’Epoca), la più grande associazione nazionale di vele d’epoca, il quale ha illustrato l’avvio di un percorso nell’ambito della formazione professionale per favorire l’occupazione e mantenere le conoscenze necessarie per il restauro e il mantenimento delle barche in legno.  
 
Matteo-Rossi-a dx-Presidente -AIVE Foto- MaccioneCOOPERARE PER NON ESSERE DANNEGGIATI
Sia AYDE (Associazione Yacht e Derive d’Epoca), laboriosissima associazione focalizzata sui temi della tutela, rappresentata da Gianluca Duranti, che ARIE (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d’Epoca) rappresentata da Francesco Foppiano, hanno entrambe sostenuto la necessità di regolamentazione del settore. In questo senso ARIE è attivamente impegnata fin dal 2003. Tutte, d’accordo, hanno sostenuto come queste associazioni debbano cooperare nell’interesse comune essendo in grado di dimostrare anche alle Autorità l’importanza del settore e come, senza chiedere nulla di particolare, sia rilevante essere conosciuti per non essere danneggiati da un approccio non coerente con la necessità di mantenere in vita passione ed esempio della nostra cultura.
Piero-Gibellini-Presidente- RHS Foto-MaccioneDopo l’intervento di Piero Gibellini, Presidente della RHS (Riva Historical Society), che ha in breve illustrato come con le sue forze sia riuscito a costruire il registro dei RIVA, e quello di Giovanni Panella, storico della marineria, che ha portato le concrete esperienze delle Associazioni del Mediterraneo, anche il socio Giuseppe Marino con l’Ammiraglio Sergio Spinato hanno affrontato il tema della partecipazione della Marina Militare e delle sue barche promuovendo, come sta facendo AIVE, un percorso virtuoso per aiutare le barche della Marina militare nei restauri e quindi nella partecipazione alle regate.
 
L’ESEMPIO DELLE AUTO D’EPOCA
Roberto Giacinti ha concluso portando l’esempio delle auto d’epoca. La legislazione e la regolamentazione del comparto, stabile ed efficiente da anni, riesce a salvaguardare il patrimonio delle auto (ed in particolare quello del design italiano). Il-Convegno-Vele-Storiche-Viareggio -2013 Foto- -Maccione-2Questo esempio è estensibile alle imbarcazioni: solo successivamente sarà necessario scendere nel dettaglio per classificare ulteriormente le barche nella varie classi rappresentative delle loro specificità ed in quella curata dalle Associazioni, rispettando il sistema che si basa sul riconoscimento della storicità del bene da parte delle Associazioni.
Il Registro delle auto d’epoca è sicuramente un modello da perseguire. Ad oggi la federazione dei club di auto storiche, ASI - Associazione Auto Storiche Italiane, rappresenta infatti circa 200.000 associati divisi in 265 Club, mentre a livello internazionale la Federazione internazionale FIVA, che raccoglie circa 1.000.000 di aderenti, si occupa di armonizzare le legislazioni dei vari stati. Tutte considerazioni utili per intraprendere la strada di una Federazione Nazionale delle imbarcazioni di valore storico.
 
 
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