Cronaca di una navigazione a bordo di Nave Italia, il brigantino-goletta di 61 metri gestito dal 2007 dalla Fondazione Tender to Nave Italia ONLUS di Genova. Sul veliero, oltre all’equipaggio della Marina Militare, era presente anche un gruppo di ragazzi affetti da differenti disabilità, che hanno vissuto un’esperienza unica nel suo genere, basata sulla vita in comune e lo sviluppo della socialità. Durante i cinque giorni trascorsi sul brigantino, senza mai sbarcare, ognuno è stato coinvolto in attività ludiche, artistiche e marinaresche. Ma soprattutto è stato sviluppato il ‘senso del viaggio’, come spesso solo un veliero sul mare riesce a trasmettere.
 
Di Paolo Maccione – Luglio 2014
Fotografie di Paolo Maccione
55 - Nave Italia alla fonda a Rapallo Foto MaccioneCOS’È E COSA FA NAVE ITALIA?
Nave Italia è un brigantino goletta lungo 61 metri oggi adibito a navigazioni in favore di progetti di ricerca, educazione, formazione e terapia. L’unità è stata costruita in acciaio presso i Cantieri Navali Wiswa di Danzica, in Polonia, nel 1993. Il suo nome originale era Swan Fan Makkum (‘il cigno della città di Makkum’) e per molti anni ha svolto crociere charter, tra cui 18 traversate atlantiche. Poi, nel 2006, è stata acquistata dalla Fondazione Tender To Nave Italia ONLUS (costituita dallo Yacht Club Italiano di Genova e la Marina Militare) che ne ha fatto un veliero impiegato per formare professionalmente chi opera a contatto con il disagio, sia esso fisico o psichico. A bordo possono essere accolti circa 24 ospiti, mentre in occasione di uscite giornaliere possono essere ospitate un centinaio di persone. La nave è iscritta nel quadro del naviglio della Marina Militare, che fornisce anche il personale, composto da circa 20 membri di equipaggio comandati da un ufficiale superiore (Capitano di Fregata o Capitano di Vascello). Il motto di Nave Italia è “Sursum Corda”, in alto i cuori.
 
34 - Vela, potenza e bellezza Foto Maccione5 GIORNI DI MARE: LIVORNO-ISOLA D’ELBA-GENOVA
Alice e Rosamaria sono affette dalla Sindrome di Down, ma nonostante questo Rosa è campionessa regionale di nuoto. Luca è affetto da autismo, assume farmaci che abbassano il livello di aggressività, ma è anche un talentuoso disegnatore artistico. Francesco è stato vittima di episodi di bullismo che hanno provocato scompensi psicologici. Katia è sordomuta. Maurizio, nonostante la Sindrome di Asperger, ha un quoziente intellettivo superiore alla media. Gli altri hanno ritardi mentali di grado lieve, disturbi della personalità o vivono disagi sociali derivanti dal contesto nel quale sono cresciuti. Sono solo alcuni dei 16 ragazzi di età compresa tra 14 e 20 anni imbarcati su Nave Italia il 6 maggio 2014 per una navigazione di 5 giorni partita da Livorno e terminata a Genova.
Barche d’Epoca e Classiche ha avuto il privilegio di vivere questa esperienza insieme a loro, grazie all’ospitalità offerta dalla Fondazione Tender To Nave Italia e in particolare da Gabriele Iannelli, educatore e organizzatore dei progetti della Fondazione con alle spalle oltre 20 viaggi compiuti su questo brigantino-goletta. A bordo anche Antonio Guarnieri, Paola Bogino, Mauro Siri e Gianmaria Rocchi, i quattro educatori della Cooperativa Is.For.Coop. di Genova (www.isforcoop.it) presso la quale i ragazzi vivono quotidianamente il loro percorso di formazione. “È il secondo anno consecutivo che Isforcoop sale a bordo di Nave Italia”, ci racconta Antonio, “e il nostro compito è quello di mostrare ai ragazzi una realtà lavorativa, la nave a vela, basata sulla suddivisione dei ruoli e sull’integrazione, vissuta attraverso un’armoniosa vita in comune e una corretta socialità”.
Scendiamo nella pancia della nave e insieme al Sottocapo di Seconda Classe Roberto Porcile, l’addetto di macchina imbarcato su Nave Italia dal 2007, accendiamo i motori. Appena usciti da Livorno si fa rotta verso l’Isola d’Elba. Da subito i delfini arrivano sottobordo. L’avventura ha inizio.
 
COME CI SI MUOVE SU UN VELIERO?
Chiunque salga a bordo deve conoscere una serie di regole fondamentali legate alla propria sicurezza e a quella degli altri. Ecco perché, ad ogni gruppo, vengono impartite alcune nozioni fondamentali. 7 - Si impara l'uso dell'estintore Foto Maccione Su Nave Italia questo compito è affidato al 1° Maresciallo Tommaso La Maestra, il direttore di macchina. E’ una delle due figure professionali, insieme al comandante, senza le quali il veliero non potrebbe staccarsi dalla banchina. “Imparate a individuare gli ostacoli”, dice La Maestra rivolgendosi ai ragazzi, “non correte, risparmiate la preziosa acqua dolce di bordo (i serbatoi non sono infiniti), con l’oscurità vietato recarsi sul ponte cassero e ponte castello, se non accompagnati. Ognuno riceverà una bottiglia d’acqua, per bere di notte in cabina e per sciacquarsi i denti”. “La cosa più pericolosa”, continua il direttore, “è rappresentata dagli incendi. Se vedete del fuoco date subito l’allarme gridando, a bordo c’è sempre qualcuno sveglio 24 ore su 24. Vi mostro come usare l’estintore: impugnate il naspo (o diffusore), puntatelo alla base della fiamma, togliete la sicura della maniglia e schiacciate. Il CO2 presente nella bombola soffocherà subito la parte investita. Non afferrate il tubo dell’estintore nella parte molle perché rischiate una ustione da freddo”.
Poi La Maestra prosegue: “La spazzatura in cabina la si butta da soli, non esiste servizio in camera. Nei w.c. solo materiale organico, niente carta o assorbenti. Non eccedere nell’uso della carta igienica, tutto può contribuire a intasare l’impianto idraulico di bordo. Se si soffre il mal di mare sottocoperta vomitare nei w.c., mai nei lavandini, stessa cosa se ci si trova in cabina. Se si sta male in coperta rimettere sempre sottovento. Sconsigliato usare gli auricolari a bordo, chi li indossa può non sentire suoni e avvisi importanti”.
Spesso si tratta dunque di norme elementari, tanto semplici da imparare quanto utili da applicare.
 
6 - Si parte! Posto di manovra alla vela Foto MaccioneNON È UNA VACANZA … E NON SI SBARCA, MAI!
Se pensate che imbarcare su Nave Italia significhi godersi una vacanza all’insegna del sole, del mare e delle soste nei porti allora avete sbagliato. Le giornate trascorse a bordo dai componenti le varie associazioni hanno l’obiettivo di trasmettere il senso del viaggio. Navigare significa vivere in comune, sviluppare la socialità, aiutarsi reciprocamente e condividere l’unicità di un progetto educativo.
Ogni crociera può durare tre, cinque o anche più giorni, durante i quali non è permesso sbarcare, se non per gravi necessità. Durante il viaggio della Cooperativa Isforcoop si navigava di giorno e si sostava alla fonda (all’ancora) di notte, come avvenuto a Portoferraio, Forte dei Marmi, Rapallo e infine Genova.
 
LA VITA DI BORDO
“Assemblea generale”. “Colazione pronta”. “Prepararsi per il posto di manovra generale”. “Posto di manovra alla vela”. “Mensa pronta”. “Posto di lavaggio generale”. “Posto di manovra di prora e di plancia”. “È di guardia la prima squadra”. 16 - Lezione di nodi Foto MaccioneSono solo alcune delle frasi trasmesse dall’interfono di bordo, che scandiscono gli appuntamenti programmati ogni giorno su Nave Italia. Tutti devono attenersi alle disposizioni impartite e fare squadra, soprattutto quando si tratta di issare o imbrogliare (richiudere) le vele. A bordo c’è sempre qualcosa da fare. Sveglia alle 7, colazione alle 7.30, assemblea e posto di lavaggio. Poi iniziano le attività dei ragazzi, coinvolti in giochi come la caccia al tesoro fotografica, gli indovinelli, la scuola di nodi, la lezione di navigazione in plancia, la costruzione degli aquiloni, ma soprattutto la ‘salita a riva’, ovvero la scalata dell’albero di trinchetto su per le griselle (scale di corda), opportunamente legati e assistiti dai nocchieri di bordo. Ce n’è abbastanza per alimentare e incrementare la propria autostima. Anche l’aiuto in cucina, apparecchiare, sparecchiare, lavare e piatti e fare la raccolta differenziata contribuiscono alla formazione dei ragazzi. E non si creda che a bordo si mangino solo scatolette. Davide Perotti e Francesco Fornaro, i cuochi di bordo, non si risparmiano e preparano dalle focacce alle orecchiette, dalle torte salate al pesce al forno, dalla pasta ai funghi agli spiedini. C’è anche tempo per festeggiare un compleanno, in questo caso i 32 anni del Sergente Luca Laiso, addetto alle Telecomunicazioni. Solo al momento di sbarcare, quando l’emozione di lasciare la nave colpisce tutti, ci si accorge come questa esperienza abbia toccato il cuore.
 
47 - Il Capitano di Vascello Andrea Barbalonga, Com.te di Nave Italia Foto MaccioneANDREA BARBALONGA, UN CAPITANO DI VASCELLO AL COMANDO DI NAVE ITALIA
Il Capitano di Vascello Andrea Barbalonga, nato a Livorno nel 1964, da aprile 2013 è il comandante di Nave Italia. Diplomato al Liceo Scientifico Archimede di Roma ha frequentato i corsi normali dell’Accademia Navale di Livorno dal 1983 al 1987, nel Corpo di Stato Maggiore. Ha compiuto la crociera addestrativa sul Vespucci in Mediterraneo e Mar Nero nel 1984. Dopo la nomina a Sottotenente di Vascello è stato destinato su varie unità, tra cui la Fregata Scirocco, il Cacciamine Lerici in qualità di ufficiale di rotta, la Fregata Alpino, la Fregata Maestrale e il cacciatorpediniere Caio Duilio, con il quale nel 1988 ha navigato fino in Australia. Successivamente è stato imbarcato sulle corvette Driade e Chimera, ha frequentato la scuola di comando navale che gli ha permesso di diventare, nel 1995-96, comandante di Nave Mogano, unità navale facente parte della forza multinazionale del Sinai. Nel 1996-98 è stato Aiutante di Bandiera dell’Ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte presso la II Divisione Navale di Taranto. Da Capitano di Corvetta è stato insegnante presso l’Accademia Navale di Livorno e Comandante dello yawl Stella Polare, con il quale ha partecipato alle regate di vele d’epoca. Nel 2001 è stato impiegato presso lo Stato Maggiore della Marina Militare a Roma, nel 2003-04 ha comandato ad Augusta la Corvetta Driade, poi tra il 2004 e il 2006 è tornato presso lo Stato Maggiore della Difesa a Roma. Tra il 2006 e il 2009 ha prestato servizio in Belgio presso il Comando Operativo della NATO e dal 2009 è tornato a Roma presso lo Stato Maggiore della Marina. Da aprile 2013 si è imbarcato su Nave Italia. È il quinto comandante avvicendatosi alla guida dell’unità da quando questa è arrivata in Italia nel 2007.
Tra le onorificenze di cui è stato insignito il CV Barbalonga la Croce d’Oro per i 25 anni di servizio, la medaglia d’onore di lunga navigazione (15 anni) di 2° grado, la Croce commemorativa Forza Multinazionale ed osservatori (MFO) del Sinai, la medaglia MFO Sinai Decorazione Straniera, la Medaglia NATO (Sharp Guard – Maritime Monitor – Maritime Guard) e la decorazione di servizio presso lo Stato Maggiore della Marina Militare Italiana.
Il CV Barbalonga è sposato con la Signora Antonella ed ha due figli, Alessio e Allegra.
 
25 - Nave Italia vista da prua Foto MaccioneI NOMI DELLE VELE, FRUTTO DI DONAZIONI
Ogni vela di Nave Italia riporta il nome di chi l’ha donata. È una maniera originale per ringraziare coloro i quali hanno destinato risorse personali per permettere a questo brigantino-goletta di continuare a navigare. Ben 12 le vele che possono essere issate, distribuite sull’albero di trinchetto (quello più a prua) e sull’albero di maestra (quello a poppa, il più alto, composto dal fuso e dall’alberetto). Le vele prodiere, partendo da quella più esterna, assumono i nomi di fiocco, gran fiocco e trinchetta bomata. Le vele dell’albero di trinchetto, partendo da quella più bassa, sono: trevo, parrocchetto, contro parrocchetto, velaccio e velaccino. Ognuna è inferita su un’asta metallica detta pennone, disposta in senso trasversale rispetto all’asse longitudinale della nave. Spesso a bordo queste vele vengono chiamate con i numeri 1, 2, 3, 4 e 5, sempre partendo da quella più bassa. Le vele di strallo (o straglio, che dir si voglia) sottese tra l’albero di trinchetto e quello di maestra, partendo dall’alto, si chiamano invece strallo di velaccio, strallo di gabbia e strallo di maestra. La vela sull’albero di maestra si chiama randa aurica, vela di forma trapezoidale, issata a riva tramite due drizze (drizza di gola e drizza di penna, queste ultime agganciate al picco). Attualmente Nave Italia non è provvista di controranda (detta anche ‘freccia’), classica vela di forma triangolare che copre lo spazio vuoto sovrastante la randa aurica. Tutti i cavi impiegati per le manovre di bordo sono in Spunflex, materiale sintetico di aspetto molto simile a quelli in manila.
La superficie velica che questo brigantino-goletta può esporre al vento è pari a 1.300 metri quadrati, ma anche a secco di vele sono ben 300 i metri quadrati di superficie che Nave Italia oppone al vento, che possono influenzare la manovra di avvicinamento in banchina.
 
48 - Il Tenente di Vascello Luca Costagnola di Fiore, il 'secondo' Foto MaccioneIL ‘SECONDO’ DI NAVE ITALIA
Il Tenente di Vascello Luca Costagnola di Fiore, nato a Taranto nel 1971, è il Comandante in seconda di Nave Italia. Dopo il diploma al Liceo Scientifico e la laurea in Fisica, conseguita nel 1995, nello stesso anno è entrato in Marina Militare come allievo ufficiale di complemento, cui sono seguiti due anni di rafferma. Dopo un periodo durante il quale ha lavorato da civile come consulente informatico per diverse società (Merloni, Agip Gas, Ente Tabacchi, Erg), nel 2003 è rientrato in Marina Militare. Tra le sue destinazioni l’Ispettorato Scuole di Roma, le unità a vela Corsaro II e Stella Polare, i sommergibili Pelosi e Da Vinci (2004-2007). Nel 2007, in qualità di Sottotenente di Vascello Capo Reparto Dettaglio Armi, è stato imbarcato sul Vespucci in occasione della campagna estiva in Mediterraneo. A questa sono seguiti imbarchi su Nave Italia, Nave Esploratore, Nave Sentinella e Nave Vedetta. Nel 2010, in qualità di Comandante in seconda, è stato destinato in Sinai su Nave Staffetta. Dal novembre 2010 ricopre medesimo incarico a bordo di Nave Italia.
Tra le onorificenze ricevute la Croce commemorativa Forza Multinazionale ed osservatori (MFO) del Sinai, la Medaglia MFO Sinai Decorazione Straniera, la croce d’argento di anzianità di servizio (16 anni) e la Medaglia Active Endeavour Missione NATO. Il Tenente di Vascello Costagnola di Fiore ha compiuto numerosi viaggi di scoperta e esplorazione in Argentina, Cile, Sudafrica, Indonesia e Borneo Malese.
 
38 - Daniele Chirco, Nostromo di Nave Italia Foto MaccioneIL NOSTROMO DI BORDO, LE VELE SALGONO AL SUONO DEL FISCHIO
A bordo di un veliero tradizionale la figura del Nostromo è fondamentale, innanzitutto perché a lui e alla sua squadra di nocchieri è affidato l’uso, la cura e la manutenzione di tutta l’attrezzatura e delle manovre alla vela. A bordo di Nave Italia questo ruolo è ricoperto dal 1° Maresciallo Daniele Chirco. Nato a Marsala nel 1966, si è formato presso le Scuole Sottufficiali di La Maddalena, in Sardegna. Nel 1987 si è imbarcato sul Vespucci, dove è rimasto per 11 anni consecutivi. Successivamente è stato destinato per 3 anni sulla Fregata Granatiere e per 6 anni presso il Comando Subacquei e Incursori della Marina della Spezia, di cui 3 come Nostromo di Nave Marino. Nel 2005 è tornato sul Vespucci per nove mesi, poi è stato in Sinai su Nave Vedetta, su Nave Elettra, Maribase La Spezia e dal 2013 su Nave Italia (è il suo quarto ‘nostromato’, come viene definito in gergo marinaresco ). “L’incarico di Nostromo”, ci ha raccontato Chirco, “arriva dopo avere svolto una brillante carriera svolta nei reparti marinareschi della Marina”. “Il Nostromo”, continua, “è alle dirette dipendenze del Comandante in seconda e basa la sua attività su professionalità, intelligenza e buon esempio … senza mai tralasciare il fattore sicurezza”.
Tutti i comandi delle manovre vengono impartiti proprio dal Nostromo che, tramite i trilli emessi e modulati attraverso un apposito ‘fischio del nostromo’ in ottone o metallo, raggiungono i nocchieri incaricati di gestire la velatura.
 
37 - Rosamaria a bordo Foto MaccioneLA CAMPAGNA 2014 DI NAVE ITALIA
Il programma 2014 di Nave Italia prevede il periplo della nostra penisola, da Genova a Trieste. Durante le tappe previste si alterneranno a bordo i componenti delle associazioni e degli enti che hanno programmato una navigazione sul brigantino. Una volta giunta a Trieste l’unità parteciperà alla Barcolana, la più importante e affollata regata velica d’Europa (circa 1.800 imbarcazioni iscritte). Successivamente, dopo avere fatto sosta a Ancona, farà ritorno presso l’Arsenale della Marina Militare della Spezia dove rimarrà ferma tutto l’inverno (Nave Italia è priva di un impianto di riscaldamento).
In questo periodo verrà pianificata la campagna 2015 e, molto probabilmente, considerati gli avvicendamenti previsti in Marina, accoglierà un nuovo comandante.

Campagna di navigazioni Nave Italia 2014

Ente

Sede

Imbarco/sbarco

Data

Eureka

Vedane MB

GENOVA-SPEZIA

15-19/04

Trofeo Accademia Navale

Trofeo Accademia Navale

SPEZIA - LIVORNO

25/04 – 4/05

Isforcoop

Genova

LIVORNO-GENOVA

6–10/05

Scholè

Torino

GENOVA –LIVORNO

13-17/05

Chiossone

Genova

LIVORNO -CIVITAVECCHIA

20-24/05

Liceo Buratti

Bassano Romano

CIV.- CIVITAVECCHIA

27-31/05

Cepim

Genova

CIVITAVECCHIA -GENOVA

3-7/06

Meyer

Firenze

GENOVA-CIVITAVECCHIA

10-14/06

Ematologia OBG

Roma

CIV-CIVITAVECCHIA

17–21/06

Autismo OBG

Roma

CIVITAVECCHIA-GAETA

24-28/06

Epilessia OBG

Roma

GAETA –NAPOLI

1-5 /07

IRCCS Pascale

Napoli

NAPOLI –CATANIA

8-12 /07

TEAM

Catania

CATANIA - GALLIPOLI

15 -19/07

Elios Etneo

Catania

GALLIPOLI – BARI

22– 26/07

APS De Piccolellis

Foggia

BARI – ANCONA

29/07- 2/08

FERMO NAVE 3-25 agosto

ASL 5 Spezia

La Spezia

ANCONA– PESCARA

26-30/08

META Coop Sociale

Roma

PESCARA–BARI

2–6/09

Papa Giovanni XXIII

Fossano

BARI - TERMOLI

9–13/09

Coop. La Spiga

Milano

TERMOLI – ANCONA

16-20/09

IAL Lombardia

Milano

ANCONA - VENEZIA

23-27/09

ICP

Milano

VENEZIA – VENEZIA

30/09 - 4/10

Farcela Onlus

Castelfranco

VENEZIA – TRIESTE

7–11 /10 (Barcolana)

Sta-I

Genova

TRIESTE - ANCONA

14 – 18 /10

Sta-I

Genova

ANCONA– SPEZIA

21 /10 - 1/11

72 - L'arrivo nel porto di Genova Foto MaccioneDOV’E’ ORA NAVE ITALIA?
Chiunque, tramite Internet, può conoscere la posizione di Nave Italia. Basta connettersi al sito www.marinetraffic.com e digitare il nome dell’unità, Italia in questo caso, oppure inserire il suo MMSI (Maritime Mobile Service Identify), ovvero il codice identificativo internazionale composto da nove cifre, che per Nave Italia corrisponde a 247204900. Una volta digitato ci fornirà l’ultima posizione conosciuta della nave e gli scali più recenti dove ha sostato.
Magari il brigantino in questo momento si trova proprio presso la vostra città. Quale migliore occasione per vederlo da vicino? Conoscerete le attività che svolge e magari troverete il modo per supportare in qualità di volontario il grande lavoro svolto dalla Fondazione Tender to Nave Italia.
 
VISITA IL SITO
www.naveitalia.org
 
GALLERY