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Cronaca di una gita motonautica internazionale, durata tre giorni, organizzata dall’Associazione Scafi d’Epoca e Classici. Le 15 imbarcazioni partecipanti, costruite tra il 1922 e il 1973, hanno fatto base presso l’Hotel Villa d’Este di Cernobbio, da dove sono partite alla scoperta delle bellezze del lago di Como. L’ultimo giorno si è tenuta la prova di regolarità. Le prime due classificate si sono aggiudicate altrettanti orologi Eberhard, uno degli sponsor ufficiali della manifestazione.

Di Paolo Maccione – Luglio 2013
Fotografie di Paolo Maccione
L'Hotel Villa d'Este a CernobbioVILLA D’ESTE E IL LAGO DI COMO
Dal 20 al 23 giugno 2013 quindici scafi d’epoca e classici iscritti all’ASDEC, l’Associazione Scafi d’Epoca e Classici presieduta dal 1987 dall’inossidabile Gianalberto Zanoletti, si è ritrovata sul Lago di Como per una gita motonautica internazionale alla scoperta delle bellezze di uno dei bacini lacustri più amati e frequentati dal jet-set internazionale. Il raduno era aperto alle barche a motore d’epoca costruite in materiale tradizionale, con un’anzianità minima di 25 anni, in grado di sviluppare una velocità da crociera di almeno 30 chilometri/ora. A discrezione del Comitato Organizzatore potevano essere accettate barche più recenti che per disegno o per costruzione rivestivano interesse per le tradizioni nautiche. La base di partenza è stata il Grand Hotel Villa d’Este di Cernobbio, attivo dal 1873 e definito nel 2009 dalla rivista Forbes il ‘migliore albergo del mondo’, anche sede del famoso Workshop Ambrosetti durante il quale ogni anno personaggi della politica e della finanza dibattono e si confrontano su argomenti legati all’economia mondiale. L’evento si è svolto con ottime condizioni meteorologiche, sole e temperature estive.
 
LE BARCHE PARTECIPANTI

NOME

ANNO

LUNGH.

MODELLO

CANTIERE

CITTA’

Iran

1948

6,07 mt.

Runabout

Corsier porte

Voglans F

Heather

1968

6,00 mt.

California

San Marco

GB

Ciao

1971

5,40 mt.

580 Acapulco

Boesch

Dulmen D

Ouragan

1936

7,40 mt.

Racer 4 persone

Chauviere

Creteil F

Lakshmé

1922

10,00 mt.

Canot Automobil

Excelsior

Geneve CH

Maru

1968

6,05 mt.

Runabout

Cadenazzi

Milano

Engfals II

 

 

Tritone

Riva

Lezzeno

Gwennili III

1930

6,10 mt.

100

Chris Craft

Bron

Manu II

1976

5,80 mt.

580

Boesch

Lugano

Toni

1967

6,00 mt.

California

San Marco

Venezia

Saint-Louis

1935

5,30 mt.

Entrobordo 17

Hacker Craft

Melun F

Molly Anna

1960

6,00 mt.

Continental

Chris Craft

GB

Max 2

1966

4,20 mt.

Runabout 400

Georges

Troyes F

Max

1955

4,30 mt.

Runabout fuoribordo

Mattonat

Troyes F

Aliscafo

1973

8,49 mt.

Alidiesel

Ship Building Plant

Lago di como

 
Heather, un San Marco California del 1968CERNOBBIO, BELLAGIO, VARENNA, LEZZENO, L’ISOLA COMACINA, COMO
Giovedì 20 giugno, dopo l’arrivo delle imbarcazioni, i partecipanti si sono ritrovati per un rinfresco a Villa Bellinzaghi di Cernobbio. Il giorno successivo la flotta è partita per una navigazione lungo la costa orientale del ramo del lago di Como fino al pittoresco porticciolo di Pescallo, un caratteristico paesino incontaminato situato sul braccio del ramo di Lecco. Dopo una passeggiata tra le antiche viuzze sino a Bellagio, posto sull’altro lato del promontorio, i soci hanno pranzato sulla terrazza del Grand Hotel Villa Serbelloni. In serata cena di gala al ristorante della sala delle colonne di Villa d’Este. Sabato 22 giugno è stata la volta di una navigazione lungo la costa ovest del lago sino a Menaggio, poi proseguita per Varenna, antico villaggio di pescatori posto sulla sponda opposta. Dopo una sosta-aperitivo presso il Cantiere Erio Matteri di Lezzeno, eccellente restauratore di scafi d’epoca in legno, gli equipaggi hanno pranzato in trattoria all’Isola Comacina. Annoiarsi? Non ce n’è mai stato il tempo. In serata un autopullman ha trasferito i partecipanti a Como per una visita del centro storico della città, conclusasi con una cena presso la caratteristica Trattoria dei Combattenti.
 
Manu II, un Boesch del 1976UN BOESCH E UN SAN MARCO
Manu II è un motoscafo Boesch del 1976, costruito interamente in legno, appartenente al luganese Marco Soldati. La passione per la motonautica d’epoca lo ha portato a partecipare a numerosi eventi organizzati dall’ASDEC, dalla laguna di Venezia ai laghi di Como, Lugano, Garda e Maggiore. “Questo raduno è stato perfetto sotto tutti i punti di vista”, ha commentato, “il tempo ci ha assistito e la compagnia non è mancata”.
Heather invece è un motoscafo modello California del 1968 (il numero 437) dell’inglese John Harding, costruito dal cantiere navale San Marco. Originariamente montava un propulsore Interceptor da 290 cavalli, poi sostituito nel 1975 da un Chrysler da 230 cavalli. In quello stesso anno la barca, acquistata inizialmente da un armatore veneziano, era stata rivenduta ad un nuovo proprietario del Lago Maggiore. Era la prima volta che Heather, restaurata nel 2006 dal cantiere Matteri, partecipava a un raduno dell’ASDEC.
 
LA PROVA DI REGOLARITÀ
Domenica 23 giugno, ultimo giorno della manifestazione, undici imbarcazioni hanno aderito alla prova di regolarità cronometrata. La prova consisteva nel compiere tre giri attorno a due boe, poste di fronte a Villa d’Este. Vinceva chi avrebbe eseguito il secondo giro nel tempo più vicino a quello impiegato nel primo. Questi i vincitori:
 

1. MAX (F - Cantiere Matonnat - 1955) Premio: orologio da uomo Eberhard

2. HEATHER (GB - San Marco California - 1968) Premio: orologio da donna Eberhard

3. TONI (ITA - San Marco California - 1967) Premio: set da letto ‘Il Filo dei Sogni’

4. MARU (ITA - Runabout Cadenazzi - 1968) Premio: set da letto ‘Il Filo dei Sogni’

 

Gianalberto Zanoletti, Presidente ASDEC dal 1987Dopo la premiazione i partecipanti hanno pranzato presso il ristorante “La Veranda” di Villa d’Este, rinnovando l’appuntamento per l’edizione 2014.

 
ZANOLETTI: “COINVOLGERE PER CONSERVARE IL PATRIMONIO GALLEGGIANTE”
Il presidente ASDEC Gianalberto Zanoletti ha ricordato: “Eventi come quello organizzato a Villa d’Este rappresentano un ottimo pretesto per coinvolgere un sempre maggior numero di armatori in iniziative che si prefiggono di invogliare a mantenere e proteggere una parte del patrimonio galleggiante”. “Ci sono due modi”, continua Zanoletti, “o li facciamo navigare e/o gareggiare tra loro oppure li riuniamo in occasione di incontri statici, dove però succede poco o nulla. Con l’ASDEC abbiamo scelto la formula del ‘navigare divertendosi’, che pare riscuota un buon successo”.
 
 
 
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