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Elena, Moonbeam IV, Olympian, Sirius, Namib, Naif, Huna II, Kis e Miss K IV. Sono queste le imbarcazioni vincitrici della diciottesima edizione del più importante raduno nazionale, “Le Vele d’Epoca di Imperia”. La manifestazione, che si svolge con cadenza biennale, era anche quinta tappa del circuito del Mediterraneo della decima edizione del Panerai Classic Yachts Challenge. Purtroppo la festa è stata parzialmente rovinata da un razzo di segnalazione lanciato di notte dalla goletta Sif del 1894, che ha colpito in pieno volto uno spettatore in banchina facendogli perdere un occhio.
 
Di Paolo Maccione – Ottobre 2014
Fotografie di Paolo Maccione

 

Aleph Foto MaccioneIMPERIA, IL RADUNO DIVENTA MAGGIORENNE
Imperia, 10-14 settembre 2014. Teniamocelo stretto. I più nostalgici avranno notato qualche differenza rispetto alle storiche edizioni di questo raduno, giunto nel 2014 al suo diciottesimo compleanno, la cui prima edizione risale al 1986. Dal 1992 la manifestazione è stata riproposta con cadenza biennale, ma il cambio di frequenza non ha intaccato l’elevato livello qualitativo delle imbarcazioni intervenute. Vabbè, mancavano i classici stand a ‘ferro di cavallo’ in Calata Cuneo (parte dei quali oggi collocati lungo la passeggiata di Borgo Marina), così come i bagni pubblici, il tendone-mensa per gli equipaggi e sponsor storici come Olio Carli, presente indirettamente con la linea di prodotti beauty Mediterranea, e Pasta Agnesi (lo stabilimento è stato ceduto). Anche la flotta, un tempo concentrata lungo la banchina principale, è stata ancora una volta distribuita su tre pontili distanti tra loro. Stessa cosa per il numero di partecipanti, le 70 barche del 2014 sono ben lontane dal record dei 132 partecipanti del 2006. Però la fama di questo raduno, quest’anno quinta tappa della decima edizione del Panerai Classic Yachts Challenge, è rimasta immutata e si può affermare che tutti i più importanti scafi d’epoca del Mediterraneo prima o poi siano passati da qua. Dunque teniamoci ben stretta questa manifestazione, uno dei simboli nazionali della marineria nostrana. Magari alla prossima edizione potremo anche visitare il nuovo Museo Navale di Imperia, affacciato sul porto, da dieci anni oggetto di continui rinvii. Per quest’anno “ci accontentiamo” di avere visitato in banchina Luna Rossa ITA-80, scafo donato da Patrizio Bertelli alla città come simbolo dell’avventura italiana in Coppa America (anche se la barca in questione nulla ha fatto e nulla ha vinto … giusto per precisare).
 
Olympian Foto MaccioneLE “NEW ENTRY” DI IMPERIA 2014
Non passa edizione senza che non ci siano nuove imbarcazioni in banchina. È sempre un bene, segno che la flotta di vele d’epoca non è mai statica. Ancora più incoraggiante constatare che alcune di queste barche siano state ritrovate negli USA, restaurate e poi portate in Mediterraneo per partecipare a quello che nel corso degli anni si è affermato come il circuito di vele d’epoca più importante del mondo.
Cominciamo da Olympian, un P-Class armato a sloop aurico, costruito dal cantiere americano Mc Clure su progetto di William Gardner nel 1913, restaurato nel Maine e trasferito via cargo in Mediterraneo. Dietro questa operazione c’è Bruno Troublè, storico timoniere francese di Coppa America nelle edizioni del 1970, 1980 e 1983 oltre a essere conosciuto come il ‘papà’ della Louis Vuitton Cup. A Imperia Olympian, anche vincitrice del Premio Eleganza, si è dimostrato velocissimo, tanto da aggiudicarsi sia la vittoria nella propria categoria che l’orologio Panerai messo in palio dallo sponsor.
Alcyon è la replica in legno realizzata nel 2013 di un Houari Marseilles risalente addirittura al 1871. Una barca che non poteva certo passare inosservata, non fosse altro per quei 21 metri di lunghezza compresa Kelpie of Falmouth Foto Maccionetra il lungo bompresso e la varea del boma, più del doppio rispetto ai soli 8 metri di lunghezza al galleggiamento della barca e ai 3,60 metri di larghezza. Un ‘chiglia lunga’ con armo alla portoghese che farà sicuramente parlare di sé. Questa fedele ricostruzione può regatare nella classe ‘Epoca Aurici’.
Kelpie of Falmouth è invece una goletta aurica del 1928 lunga 24 metri, ritrovata a San Francisco e trasferita via mare fino in Inghilterra. Qui è stata restaurata e poi trasferita in Mediterraneo. La barca è di proprietà dello stesso armatore della goletta Mariette del 1915, che la accompagna ai raduni come ‘mother-ship’. È un po’ quello che succede con Avel del 1896 della famiglia Gucci, che partecipa alle regate in coppia con il 60 metri Creole appartenente alla stessa nota famiglia di stilisti.
Star 1907 è invece un elegante cutter aurico costruito nel 1907 sull’Isola di Wight, sul quale si formò velisticamente anche il futuro re Edoardo VIII, che all’epoca frequentava il Royal Naval College di Osborne House. Restaurato dall’armatore Paolo Sivelli presso la Nautica Sasso Moro dei fratelli Costantini, sul Lago Maggiore, è stato trasferito via camion in Liguria per partecipare al raduno.
Una classifica separata riuniva a Imperia anche il cosiddetto “battaglione degli IOR”, imbarcazioni che hanno fatto la storia di questa classe soprattutto nel corso degli anni Settanta. Tra questi Miss K IV (1992), Nita (1977), Ilha Solteira e Birbona di Alwyn Cramer. Al comandante di quest’ultima, Adelaide Giromella, è stato consegnato il premio istituito dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile C.C.I.A.A. presieduto da Cinzia Calvini in collaborazione con la Maison DAPHNÉ di Sanremo.
 
Sif, da qui partito il razzo Foto MaccioneLANCIA UN RAZZO, SPETTATORE PERDE UN OCCHIO
Venerdì 12 settembre 2014. È notte. A Borgo Marina, nel tratto di porto dove c’è lo scivolo di varo e alaggio delle derive, va in scena Lo Sbarco dei Pirati, rievocazione storica di un vero e proprio assalto dei pirati organizzato dall’Associazione Sbarco dei Pirati Cadimare. Il giorno prima gli organizzatori avevano preparato il set: lance dipinte di nero, vele col teschio, bandiere, cannoni, cime e gomene sparse per la città. Doveva essere una festa, purtroppo così non è stato. Durante lo sbarcLucio Carli, Presidente Assonautica Imperia Foto Maccioneo, tra fumogeni rossi e atmosfere da battaglia, qualcuno a bordo dell’imbarcazione Sif of San Francisco, una goletta aurica costruita in Danimarca nel 1894 arrivata a Imperia per festeggiare i 120 anni dal varo, lancia un razzo segnaletico come quelli che si tengono a bordo in caso di emergenza. La barca è ormeggiata lungo la banchina galleggiante, proprio di fronte alla scena dello sbarco e ai numerosi spettatori a terra. Il razzo, sparato ad altezza uomo, colpisce in pieno volto Sergio Galvagno, 49enne agronomo imperiese intervenuto alla festa con la figlia di 11 anni. Lo spettatore, trasferito subito in ospedale non senza difficoltà (l’ambulanza non riusciva a farsi largo tra la folla), perde l’occhio sinistro. Subito arrestato il 71enne William Mc Innes, proprietario di Sif, risultato anche positivo all’alcol-test. Sabato mattina siamo tornati sul luogo, mentre gli organizzatori dello sbarco stavano smontando la scenografia. Un signore ci ha raccontato: “Ero in piedi su questa fioriera, per avere una visuale migliore, e mi trovavo proprio accanto all’uomo colpito dal razzo. Pensi che davanti a noi avevamo anche dei bambini”. La notizia del lancio del razzo, subito diffusa sui media locali e nazionali, non ha sicuramente contribuito al buon nome della manifestazione. L’accostamento “barche + benestanti ubriachi + gesti folli” veniva quasi fin troppo facile. Durissima la presa di posizione di Lucio Carli, presidente di Assonautica, che in una lettera aperta ha definito Mc Innes “un pessimo essere umano”.
Ma non sarà certo il gesto di un incosciente a sporcare l’immagine di una manifestazione pulita come quella di Imperia, che dagli anni Ottanta riunisce un vero e proprio popolo di autentici e appassionati gentleman del mare.
 
Kis Foto MaccioneI VINCITORI DI IMPERIA 2014
Moonbeam IV nella categoria Big Boats, Olympian nel raggruppamento Epoca, Huna II tra i Classici e Kis tra gli Spirit of Tradition. Sono queste le quattro imbarcazioni vincitrici dei prestigiosi segnatempo Panerai assegnati lo scorso 14 settembre a conclusione di “Le Vele d’Epoca di Imperia”. Ottime le condizioni meteorologiche, con sole e temperature estive, che hanno permesso di disputare tutte e quattro le regate previste, sempre su percorsi costieri di lunghezza variabile tra 11 e 17 miglia, che hanno toccato le località comprese tra Diano Marina e San Lorenzo al Mare. Anche il vento non è mai mancato, passato dai 7 nodi da levante del primo giorno ai quasi 30 nodi del secondo giorno per finire con una brezza leggera in occasione della quarta regata. L’ultima competizione è stata preceduta da una spettacolare parata di tutti gli scafi, che hanno sfilato all’interno del bacino di Imperia Oneglia dove sono stati giudicati da un’apposita giuria.
Di seguito i nomi delle altre imbarcazioni vincitrici a Imperia 2014 nelle singole classi: Elena (Super Big Boats), Moonbeam IV (Big Boats), Olympian (Epoca Aurici), Sirius (Epoca Marconi), Namib (Classici 1), Naif (Classici 2), Huna II (Classici 3), Kis (Spirit of Tradition) e Miss K IV (IOR).
 
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