Nel 2011 la Compagnia della Vela di Venezia compie 100 anni e si trasferisce presso la nuova sede sull’Isola di San Giorgio. Tra gli appuntamenti di quest’anno anche la seconda edizione dell’era moderna della Coppa del Mondo dei Dinghy 12’, dove ‘silfidi e ciccioni possono aspirare al massimo gradino del podio’
Di Paolo Maccione - aprile 2011
Fotografie di Paolo Maccione
Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia e presidente della CdvGIORGIO ORSONI, SINDACO DI VENEZIA E PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA

Lo scorso marzo, presso la sede della San Pellegrino di Via Lodovico il Moro a Milano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del programma 2011 della Compagnia della Vela di Venezia. Il sodalizio, che proprio quest’anno compie ben 100 anni di vita, si è trasferita presso la nuova sede di 2500 metri quadrati sull’Isola di San Giorgio. “Siamo stati bravi a fondare la Compagnia della Vela nel 1911 … giusto per fare coincidere il centenario con il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia”, ha dichiarato il presidente Giorgio Orsoni, anche sindaco della città di Venezia. A parte la battuta, è stata un’occasione per illustrare tutte le iniziative e le regate per l’anno in corso.

IN CONFERENZA ANCHE IL PRESIDENTE FIV CARLO CROCE
Presente all’evento anche Carlo Croce, presidente della Federazione Italiana Vela e dello Yacht Club Italiano di Genova. “Voi della Cdv”, ha detto, “siete fortunati ad avere la sede di fronte alla piazza più bella del mondo … e un presidente che è anche primo cittadino della città più bella del mondo”.

 

Poi ha annunciato che Nave Italia, il brigantino di 60 metri della Fondazione Tender to Nave Italia, legata allo Yacht Club Italiano di Genova, quest’anno farà tappa presso la città lagunare. Moderatore della conferenza è stato Clement Vachon, International Relations Manager di San Pellegrino. Tra gli altri interventi quelli di Giuseppe Duca, responsabile dell’attività sportiva altura, che ha presentato i vari protagonisti delle regate 2011. 

PRESENTATO IL MONDIALE DEI DINGHY 12’
Francesca Lodigiani
 e Giuseppe La Scala hanno descritto quella che sarà la seconda edizione dell’era moderna della World Dinghy 12’ Cup, il campionato del mondo riservato all’imbarcazione progettata nel 1913 dall’inglese George Cockshott. L’evento arriva dopo un processo di internazionalizzazione della classe e dopo la prima edizione tenutasi nel 2010 sul lago di Bracciano, nel Lazio.
Dall’1 al 5 giugno 2011 si prevede che circa 140 tra Dinghy Moderni e Classici si sfideranno nelle acque di Venezia. Riepilogativa dello spirito di questa classe la definizione che la Lodigiani e La Scala hanno dato di questa piccola imbarcazione lunga 3,66 metri: “Silfidi e ciccioni, dodicenni e ultraottantenni, tutti possono regatare e vincere sui Dinghy”.

 
Carlo Croce, presidente della FIV476 PAGINE PER RACCONTARE LA STORIA DELLA COMPAGNIA
Sempre in occasione della conferenza stampa milanese il veneziano Corrado Scrascia ha presentato il libro di 476 pagine sul centenario della Compagnia della Vela, realizzato in quattro anni di lavoro. Tante le difficoltà per riuscire in questa impresa letteraria, a cominciare dal fatto che l’archivio storico della CdV era andato distrutto tanto tempo fa. La Compagnia della Vela era nata nel 1911 con il nome di Yacht Club Veneziano, poi diventata Compagnia a partire dal 1919. 

I CONTI DELLA FIV
Interessante anche l’esposizione che il presidente FIV Carlo Croce ha tenuto in occasione della conferenza, durante la quale ha raccontato come sta procedendo la ristrutturazione della Federazione stessa. “Ogni anno”, ha dichiarato, “la FIV riceve dal Coni e dai tesseramenti 6 milioni di euro, due terzi dei quali vengono dedicati alle Classi Olimpiche. Circa 700.000 mila euro vengono spesi per il funzionamento dell’Istituto e nell’ultimo anno si è riusciti a ‘risparmiare’ ben 800.000 euro sulle spese generali. Purtroppo l’indice di abbandono dei ragazzini che lasciano questo sport sfiora l’80 per cento. Immane la lotta che la FIV stessa sostiene nei confronti della burocrazia interna, a volte in Consiglio abbiamo a disposizione poche ore per decidere su oltre 150 delibere”. “Nonostante le difficoltà”, ha concluso Croce, “siamo fermamente intenzionati a cambiare registro rispetto al passato e ce la faremo”.  

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