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Dopo un restauro effettuato presso il cantiere Morri e Para di Rimini è tornata a navigare Caravelle II, un’imbarcazione Donella Class progettata dal geniale architetto inglese Laurent ‘Jack’ Giles. Varata nel 1963 presso il cantiere Carlini ha da poco ricevuto la certificazione ufficiale del noto Studio inglese.

 

Di Luigi Carlo ‘Didi’ Saulle – Ottobre 2012
Fotografie Archivio Annibali

 

Caravelle II in navigazione (1)-mCARAVELLE II, UNA BARCA CON ANIMA
Quando si parla di barche bisogna sempre partire da lontano … in verità per il solo piacere di farlo e poi perché vi sono delle barche che hanno una storia. Se ne hanno una, hanno anche un’anima e questo lo si intuisce semplicemente guardandole. Caravelle II è proprio una di quelle barche che ci si ferma a guardare, passando per qualunque porto o porticciolo ci capiti di visitare. La sua forma è piacevole ed elegante e colpirebbe chiunque la osservasse ma, per chi ha occhio allenato, il suo scafo e la coperta parlano da sole. E’ senz’altro una barca di Giles!
 
IL PROGETTO DI LAURENT ‘JACK’ GILES
Il progettista di Caravelle II è infatti Laurent Giles, “Jack” per gli amici, un personaggio unico nella storia dello yachting. Inglese e, senza che vi sia contraddizione, rivoluzionario come solo chi fa parte di una cultura “conservatrice” sa essere …
Giles è un innovatore per antonomasia, geniale per alcune soluzioni tecniche, unico per quello spirito moderno che vede lo yachting calarsi in una nuova era, quella della barca per tutti e per la produzione seriale. Una delle specialità di Giles, e questa cosa ci riguarda in particolar modo, è la progettazione dei motorsailer. Oggi la definizione potrebbe sembrare svilente delle capacità veliche di uno yacht, ma l’abilità del progettista inglese di disegnare scafi performanti e “comodi” è evidente proprio nelle linee di Caravelle II.
 
IL CUTTER E IL KETCH
Caravelle fa oggi parte dei Donella Class, serie progettata da Giles nel 1958. Questi yacht vennero pensati da Giles in due versioni, una con armo a cutter, definita da egli stesso yacht nel senso più puro, mentre la versione ketch viene considerata motorsailer. Le linee d’acqua sono più “piene” del consueto e anche il bordo libero è leggermente più alto del solito, e questa caratteristica è dovuta al primo armatore che voleva più posti letto e soprattutto la possibilità di passare sottocoperta da poppa a prua senza che la presenza del pozzetto centrale costringesse a salire sul ponte. Un’altra caratteristica dei Donella Class è la luminosità degli ambienti interni, garantita da ampi osteriggi ed oblò. Questa innovazione fu sottolineata da molte riviste dell’epoca a segnare un vero e proprio nuovo corso nella progettazione degli yacht da diporto. Un ultimo e non trascurabile elemento di questi yacht è stata la cura con cui Giles stabilì la bilanciatura del piano velico, elemento da lui ritenuto indispensabile per il buon navigare.
 
Dettagli di coperta di Caravelle II (1)UN’AVVENTURA INIZIATA NEL 1962
La storia di Caravelle inizia nel 1962, quando un gruppo di tre intraprendenti riminesi chiede al cantiere Carlini di costruire una barca simile a quella che lo stesso cantiere aveva varato l’anno prima, un Donella Class che portava la firma di Giles. Con qualche piccola modifica, tra cui una prua un pò più slanciata di 20 centimetri ed alcuni accorgimenti costruttivi, ma di particolare qualità, il Caravelle II scende in acqua un anno dopo. Giles non lo seppe mai, il buon Berto Carlini cavalcò insieme agli armatori lo spirito un po’ entusiasta e molto italiano che negli anni Sessanta permeava quello che il suo odierno armatore piace definire la “Rimini da bere”… enessuno pagò il progetto all’architetto.
 
IL FASCIAME IN IROKO DELL’AFRICA
La qualità della costruzione però non si discute ed è dovuta non solo alla maestria di Carlini, ma ad alcuni sostanziosi particolari tra cui l’uso per il fasciame dell’opera viva della barca di una partita di iroko lunga quanto la barca stessa. Questa caratteristica, che conferisce allo scafo particolare robustezza, è dovuta ad uno dei suoi tre armatori, commerciante di legnami pregiati, che per costruire Caravelle conduce in tutto il mondo la ricerca di adeguate essenze fino a quando trova, provenienti dall’Africa, assi da cui ricavare fasciame di adeguata lunghezza. Una seconda piccola diversità di Caravelle II, rispetto al progetto originale, riguarda l’armo montato a sloop anziché a cutter.
 
Caravelle II in navigazione (1)LA MAESTRIA DEL CANTIERE CARLINI
Una piccola nota sui cantieri Carlini di Rimini è d’obbligo. Per chi non lo sapesse, dai suoi scali a partire dall’immediato dopoguerra, data della sua fondazione per opera di Roberto Carlini, e fino ai giorni nostri, sono scesi in acqua alcuni dei più bei yacht italiani e tutti rigorosamente in legno. Carlini è stato scelto da numerosi armatori e da alcuni dei più noti e prestigiosi progettisti, tra cui Sparkman & Stephens, Sciarrelli, Frers, Vallicelli e lo stesso Giles. La lavorazione del legno è la sua specialità, così come la sua esclusiva costruzione di barche a vela che, tranne in un’unica e piacevole eccezione, continua ancora oggi per mano del figlio Stefano e delle capaci maestranze.
 
L’ATTUALE ARMATORE
Dopo alcuni anni i suoi primi armatori vendono Caravelle II ad un chirurgo bolognese e nel 1979 la barca viene acquistata da Iliano Annibali, che dopo alcuni anni la cede al figlio Alessandro, odierno armatore. Alessandro passa alcuni anni negli Stati Uniti ed al suo rientro è accolto dalla notizia che il padre è intenzionato a vendere Caravelle II. Queste le sue parole: “… decisi di comprarla con un assegno da cinque milioni di Lire che gli consegnai, con la speranza che non venisse messo all’incasso, cosa che invece mio padre fece regolarmente dato che il suo pensiero è sempre stato quello che, nella vita, nulla si regala e nulla si ottiene facilmente. Da quel giorno il Caravelle II è diventata una delle mie passioni, la “mia prima moglie …”.
Da allora il suo armatore ha eseguito per molti anni ed in prima persona molte opere di manutenzione e riparazione. La barca sostava sul piazzale di Carlini ed i maestri, stante le parole di Annibali, erano di primaria importanza: Alessandro, il fratello del compianto Roberto e cofondatore del cantiere e Fabio e Marco Tosi che, anche loro alla scuola Carlini, hanno imparato il mestiere così bene che, rilevato parte del cantiere, hanno fondato il Cantiere Navale dell’Adriatico.
 
L’AUTENTICAZIONE DELLO STUDIO GILES
Dopo tanto lavoro la barca aveva però bisogno di un “riconoscimento” e nel 1985 il suo armatore decide di contattare a Lymington lo studio di Laurent Giles per chiedere che Caravelle II ricevesse “l’autenticazione” al fine così di appartenere ufficialmente ai Donella Class, anche se con 20 centimetri in più. I “commissari” dello studio Giles sono ospitati a bordo di Caravelle II e vi passano tre giorni interi, la barca in quel periodo era ormeggiata in Sardegna. Verifiche e valutazioni vengono eseguite con estremo puntiglio. Viene misurato tutto, dai principali dimensionamenti come il baglio massimo e il galleggiamento fino ai particolari minimi come il diametro dell’albero e lo spessore del fasciame. Il risultato è più che soddisfacente e lo yacht riceve un attestato ufficiale “certificate n° 402-D Laurent Giles & Partners LTD” e, come giusto che sia, previo un adeguato pagamento. Il vecchio Jack, purtroppo post mortem, è passato all’incasso del suo progetto, ma il suo odierno armatore è stato felice di pagarlo.
 
Gli interni di Caravelle II (2)IL RESTAURO DA “MORRI E PARA”
Nel 2011 la barca abbisogna di un accurato refitting, gli scali di Carlini sono pieni ed il suo armatore decide di affidare il restauro al cantiere Morri & Para, anch’esso riminese e anche questo cantiere abilissimo nel trattare il legno. Tutto il ponte e le infrastrutture vengono smontate. Viene così interamente rifatta la coperta, ricostituita in tre strati di compensato opportunamente incollati e fissati ai bagli e successivamente posata la nuova listellatura di teak. Vengono sostituite falchetta, trincarino e capo di banda. Tuga ed osteriggi in mogano sono riportati a legno per essere nuovamente trattati con flatting. Il pozzetto viene completamente rifatto. Tutti gli oblò, prima semplicemente incastrati nel mogano delle fiancate della tuga, sono adesso incorniciati con collari in acciaio inox. Il risultato è notevole e le foto lo testimoniano. La barca torna in acqua nel maggio del 2012, splendida e pronta per navigare.
Partita da Rimini è tornata in Tirreno, pronta per spingersi l’anno prossimo fino alle Baleari …
 
CARAVELLE II - LA SCHEDA TECNICA
Anno varo: 1963       
Progetto: Laurent ‘Jack’ Giles - UK 
Nazionalità: italiana                                  
Cantiere: Carlini – Rimini (Italy)       
Classe: Donella Class                        
Armo velico: sloop bermudiano             
Lunghezza f.t. : 13,88 mt.
Lunghezza al galleggiamento: 10,45 mt.    
Larghezza: 3,55 mt.                                 
Dislocamento: 15 tonn.                     
Pescaggio: 1,60 mt.                                       
Motore: Aifo/Fiat 65 cv                                    
Superficie velica: 85 mq

 

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