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Barche d’Epoca e Classiche è tornata a fare visita al Cantiere Valdettaro delle Grazie, nel Golfo della Spezia. Dopo il successo della terza edizione del Valdettaro Classic Boats, nel settembre 2013, sono state molte le barche d’epoca e classiche in legno che hanno scelto di tornare in cantiere per piccoli interventi di manutenzione o veri e propri restauri. Con il passare delle stagioni questa realtà sta sempre più diventando un centro di arrivi e partenze di scafi legati alle tradizioni marinare e alla storia dello yachting. Così come è stato in occasione del suo glorioso passato.
 
Di Paolo Maccione – Aprile 2014
Fotografie di Paolo Maccione
LE VELE D’EPOCA AI RESTAURI
Latifa Foto Maccione (6)Marida, Namib, Tesse, Latifa, Umiak II, Bella Seconda, Tabù, Black Swan, Mariangela. A parte le ultime due imbarcazioni, oggetto di futuri restauri, le maestranze del cantiere Valdettaro sono impegnate a fare tornare in mare, in vista della stagione estiva, numerosi scafi che poi parteciperanno ai raduni di vele d’epoca e classiche del Mediterraneo nel corso del 2014. Ma andiamo per ordine.
 
LATIFA VINCE IL PREMIO DI CLASSIC BOAT
Latifa, yawl bermudiano del 1936 lungo 21 metri, è costruito in fasciame di teak su ossatura in acciaio. Caratterizzato da una poppa ‘a canoa’, è un’imbarcazione che non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di uno degli scafi più eleganti e ancora perfettamente naviganti realizzati dal cantiere scozzese William Fife. Dagli anni Settanta appartiene a Mario Pirri, intraprendente uomo di mare che con la sua barca ha compiuto numerose navigazioni oceaniche e d’altura spesso e volentieri in solitario. Tra queste la partecipazione nel 2013 alla nota Fife Regatta in Scozia. Neanche un incidente alla gamba, accadutogli durante la navigazione di trasferimento in nord Europa, gli ha impedito di prendere parte all’importante evento. Il suo ‘asso nella manica’ è stato il figlio Gabriele, valente marinaio e degno allievo del padre, che lo è andato a soccorrere a metà strada e che ha portato Latifa a destinazione. A marzo 2014 Latifa ha ricevuto un importante premio assegnatogli in Inghilterra dalla prestigiosa rivista Classic Boat, il “Best Hull Form”. Le sue perfette linee di costruzione gli sono infatti valse l’ambito riconoscimento. Pirri ha affidato al Cantiere Valdettaro la sua Latifa per una serie di interventi, tra cui il rifacimento di una parte della falchetta e la riparazione del boma.
 
Marida Foto Maccione (3)MARIDA
Marida è un’imbarcazione lunga 13,50 metri costruita dal Cantiere Sangermani di Lavagna nel 1959. Numerosi gli interventi previsti a bordo, tra cui la completa ricostruzione del ponte in teak con ripristino dell’ossatura di sostegno, dei bagli, mezzi bagli e correnti longitudinali, la sabbiatura dell’opera viva e la manutenzione straordinaria di alcune delle tavole del fasciame. Su Marida verrà anche ricostruita la falchetta, il trincarino e parte dell’arredamento interno e delle paratie divisorie. Altri interventi riguarderanno il controllo e ottimizzazione dell’impiantistica, la revisione del bulbo e dei perni di fissaggio allo scafo, il ripristino delle parti metalliche usurate, la manutenzione dell’alberatura e la riverniciatura dell’opera morta.
 
Namib Foto Maccione (6)NAMIB
Anche Namib, sloop Marconi lungo 11,57 metri, è stato costruito nel 1966 dal Cantiere Sangermani. Il suo armatore, il parmense Pietro Bianchi, l’ha già fatto partecipare a numerosi raduni di vele d’epoca, tra cui l’Argentario Sailing Week, le Vele Storiche Viareggio, le Regatés Royales di Cannes e il Valdettaro Classic Boats. La barca viene spesso timonata dal campione di vela Mauro Pelaschier.
Tra i lavori programmati su Namib la realizzazione del nuovo tambuccio di prua, l’ottimizzazione dell’armo velico con particolare riferimento ai rinvii delle scotte in pozzetto e il controllo strumentale dei perni di fissaggio del bulbo allo scafo, le cui tavole del fasciame verranno sottoposte a manutenzione di carattere straordinario. Verrà inoltre installato un nuovo motore con relativa impiantistica, sostituita l’intera linea d’asse e l’elica. Infine si procederà alla verniciatura integrale dello scafo.
 
Tesse Foto Maccione (1)TESSE, TABÙ E UMIAK II
Lo sloop Marconi Tesse, progetto numero 499 dell’inglese Laurent Giles varato nel 1965, è un’imbarcazione che ingloba parte delle caratteristiche del mitico Vertue e del Wanderer, anch’essi progetti di Giles. Lunga 9 metri, è costruita in fasciame di iroko su ordinate di quercia. Tra gli interventi programmati il disalbero e rialbero, la sostituzione della falchetta di dritta, la verniciatura dello scafo e delle falchette.
Sullo sloop Tabù, costruito nel 1969 su progetto di Franco Anselmi Boretti presso i Cantieri di Loano, si procederà invece alla fornitura e posa di un nuovo piattabanda esterno sul lato sinistro prodiero oltre ad alcuni interventi lungo le fiancate.
Infine Umiak II, motorsailer lungo 14,90 metri costruito anch’esso dal Cantiere Sangermani nel 1954. Dal 2012 l’imbarcazione è oggetto di un esteso refitting che prevede il parziale ripristino del fasciame, il rifacimento del ponte in teak, degli interni, interventi sull’albero e la sostituzione del sartiame.
In sosta in cantiere, in attesa di riprendere il mare, anche Bella Seconda, scafo lungo 14,35 metri costruito nel 1970 dal Cantiere Gino d’Este di Fiumicino.
 
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