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Cocca Anseatica 1Cronaca di una visita al Museo navale nazionale di Bremerhaven, in Germania, compiuta da un inviato speciale, lo yacht designer di origini triestine Sergio Abrami, titolare dal 1971 dell’omonimo Studio di progettazione navale nonchè docente presso l’Istituto Superiore di Architettura e Design di Milano. Tra i pezzi più importanti del museo una Cocca Anseatica di fine Trecento e un sommergibile tedesco del 1945 lungo 77 metri.

Di Sergio Abrami - Novembre 2018
Fotografie di Sergio Abrami

Bremerhaven, ‘il porto di Brema’
I musicanti di BremaBremen o italianizzato Brema ed il nostro pensiero va subito alla favola, racconto dei fratelli Grimm, “I quattro musicanti di Brema”. Tutta la cittadina attualmente vive attorno a questa attrazione turistica: guide turistiche vestite come gli animali della fiaba, tutti i negozi pieni di gadget ispirati al tema de “I quattro musicanti di Brema”, ecc. Ma in realtà Brema ha una ben più nobile e soprattutto reale, concreta  storia: città della Lega Anseatica (la capitale era la vicina Lubecca). La città  fu porto commerciale di primaria importanza per i traffici navali dell’area baltica.  Brema è sulle rive del Weser, dove hanno tuttora sede importanti cantieri navali come Lurssen e Abeking & Rasmussen. Nella prima metà dell'Ottocento, in previsione dell'insabbiamento del fiume Weser  e delle aumentate dimensioni delle navi e quindi dell'impossibilità di utilizzare il porto fluviale di Brema, venne creata Bremerhaven, alla lettera “il porto di Brema”.

La Cocca al museo
Cocca Anseatica 14A Bremerhaven ha sede il ricco museo navale nazionale.  Il “pezzo forte” di questo museo è una Cocca Anseatica ritrovata quasi intatta nei primi anni Sessanta dello scorso secolo alle foci del Weser. La struttura del museo è relativamente recente e fa parte della “Comunità scientifica di Gottfried Wilhelm Leibniz”. L'edificio principale del museo fu inaugurato il 5 settembre 1975 dall'allora presidente della Germania Walter Scheel, sebbene il lavoro scientifico fosse già iniziato nel 1971. La cocca Anseatica o Hansekogge, nave costruita intorno al 1380, fu presentata al pubblico  solo nel 2000  nel corso delle celebrazioni del 25° del museo dopo essere stata sottoposta un lungo processo di conservazione in un grande bacino pieno di conservanti. Solo questa vale il viaggio a Bremerhaven. Il Deutsches Schiffahrtsmuseum comprende sia  l'edificio progettato da Hans Scharoun che diverse navi museo nel vecchio porto di Bremerhaven, tra cui il brigantino a palo Seute Deern. Non è invece pertinenza del museo l’U-Boote Type XXI  “Wilhelm Bauer” altresì visitabile, che è mantenuto e gestito dal Tecknik Museum. In questo periodo il Museo era in fase di ristrutturazione e non visitabile nella sua interezza. Il biglietto d’ingresso, in forza di ciò, era ad “offerta libera”.

Il Museo all’esterno
Museo Navale Bremerhaven 3Con il navigatore dell’auto si arriva bene alla spianata dove è collocato il Museo. Ci sono ampi parcheggi a disposizione dei visitatori e posti di ristoro. Anche i profili degli edifici vicini, forse con qualche forzatura, evocano le navi e il navigare. Facili suggestioni  che inducono ad immergersi nella realtà di una città nata in funzione del porto. Sull’area esterna  del museo sono visibili boe, segnali  di accesso al porto, telegrafi  visivi a coni e palloni. Peccato che le didascalie siano quasi sempre solo ed esclusivamente in tedesco. In tutti i musei in giro per il mondo dovrebbero esserci descrizioni  bilingue come negli aereoporti: lingua nazionale ed inglese. Arrivando si è subito immersi nell’atmosfera portuale, gru, rimorchiatori, pilotine si incrociano all’imboccatura del porto. Sul piazzale sono visibili ed in qualche caso visitabili alcune imbarcazioni particolari come un rimorchiatore portuale (Hafenschlepper Stier), dotato del sistema propulsivo Voith Schneider noto anche come unità cicloidale.

L’Hydrofoil
Museo Navale Bremerhaven 2Sempre in esterni è presente un Hydrofoil, molto complesso come sistema propulsivo, ma certamente non particolarmente performante. Progetto del 1954. Una carena brevettata  progetto di F. Hermann Wendel, dotata di foils che integrano la propulsione con eliche traenti per farle lavorare in acqua pulita. Curiosa la poppa, che tra l’altro lavora solo quando l’imbarcazione è in dislocamento, del tipo cosiddetto ad incrociatore, ma con un redan. L’imbarcazione ricorda per forme, materiali e suggestioni il mondo dell’aeronautica. La sua leggerezza costruttiva e il suo volare sull’acqua  l’hanno, forse con troppo anticipo sui tempi, proiettata nel futuro. Di concetto e valori di dislocamento diametralmente opposti  il Paul Kossel, un’imbarcazione in ferrocemento del 1920.

Il Deutsches Schiffahrtsmuseum
Museo Navale Bremerhaven 22Entriamo nel Deutsches Schiffahrtsmuseum. Al piano terreno del corpo principale campeggia  la struttura in fase di studio e restauro della cocca anseatica del 1380. Molto curata è la didattica che illustra il sistema costruttivo, i sistemi di connessione e gli attrezzi dell’epoca (che, per inciso, non sono poi molto cambiati, almeno nelle costruzioni tradizionali). Una sezione della galleria che sovrasta la Cocca è dedicata alla storia della Lega Anseatica e di Brema in particolare, con cimeli e riproduzioni di stampe o quadri commemorativi. In un angolo, ben esposto alla luce naturale, è visibile un modellino didattico della ricostruzione della cocca che evidenzia il tipo di struttura e il piano velico. Un ratto impagliato ricorda la diffusione della terribile peste nera che flagellò l’Europa partendo anche dai porti della Lega. Nelle rimanenti sale attualmente visitabili sono presenti modelli di navi delle diverse epoche, inclusa una Galera Uscocca ed alcune polene provenienti da navi militari tedesche o prussiane. Notevole e ricca di fascino la polena raffigurante l'allegoria della “Germania”. Fregio proveniente dalla Deutschland, una corazzata della marina del Kaiser del tipo pre-dreadnought, varata nel 1904 e smantellata nel 1922 a Wilhelmshaven. Partecipò marginalmente alla Battaglia dello Jutland del 30-31 maggio 1916.  

A bordo del sommergibile tedesco
Sommergibile Wilhelm Bauer 37Passiamo alla visita di un U-boat Class XXI (1945) lungo quasi 77 metri, quello che è  considerato lo “stato dell’arte” dei sommergibili tedeschi dell’ultima guerra. Il battello è visitabile in acqua nella vicina darsena. La prima cosa che colpisce è la geometria delle eliche, valide per efficienza propulsiva, ma non certo per silenziosità. Sono poste all’entrata della passerella che conduce all’accesso ricavato sulla fiancata in zona camera di lancio  siluri. Si accede  al Wilhelm Bauer, questo è il nome dell’ex U-2540, dalla camera lancio dove è situata la biglietteria ed un piccolo bookshop. Il Wilhelm Bauer è l’unico rimasto dei 119 battelli di questa classe commissionati tra il 1944 ed il ‘45. Varato a fine febbraio 1945 non entrò mai in servizio e fu autoaffondato dall’equipaggio nel maggio 1945. Recuperato nel 1957, entrò in servizio come battello da addestramento nel 1960, per poi essere radiato nel 1982.  Gli interni non sono quindi gli originali, ma leggermente più confortevoli. Nell’estate del 2019 i lavori al museo verranno completati, soprattutto in previsione del grande raduno di velieri Sail Bremerhaven che qui si svolgerà dal 19 al 23 agosto 2020.

Sommergibile Wilhelm Bauer 35

Visita il sito
www.bremerhaven-tourism.de

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