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Passione per il mare e per le barche, rischio imprenditoriale, desiderio di raggiungere il top nel settore del brokeraggio internazionale. E’ questa, in sintesi, la storia del mediatore marittimo Alex Mazzoni, che ha vissuto gli anni d’oro della nautica mondiale e venduto centinaia di barche in tutti i mari del pianeta.   

Di Paolo Maccione – Gennaio 2012
Alex Mazzoni con Paolo Maccione, direttore di BECCHI E’ ALESSANDRO ‘ALEX’ MAZZONI?
Dopo avere viaggiato in tutto il mondo ha scelto di tornare a vivere nella cascina di famiglia alle porte di Milano, tra le nebbie, i prati e i cigni che nuotano nel rivo all’interno della proprietà. “E’ il nostro rifugio dal 1972, per anni questa casa è stata un crocevia di attori, intellettuali e personaggi del mondo dello spettacolo, da Isabella Rossellini a Carla Fracci, da Eduardo de Filippo allo scalatore Achille Compagnoni. Oggi qui c’è sempre una tavola imbandita e un biliardo per le partite con gli amici di un tempo”. 
A parlare è Alessandro ‘Alex’ Mazzoni, milanese classe 1950, una laurea in Scienze Politiche, un uomo che ha fatto del mare e delle imbarcazioni la propria ragione di vita, diventando uno dei broker più conosciuti a livello mondiale e, ad oggi, un esperto di cantieristica, soprattutto di quella a motore. E’ stato uno degli ex proprietari della Fraser Yachts, storica agenzia di intermediazione che ha venduto, solo per citarne alcune, gioielli come la goletta Orion, Agneta che fu dell’avvocato Agnelli, Nali, Surama o Atlantide di Tom Perkins. Ma facciamo un passo indietro.

L’AMORE PER IL MARE
All’età di dieci anni Alex rimane ‘folgorato’ dopo avere visto un Baglietto Ischia esposto alla Fiera Campionaria di Milano. La prima uscita in mare avviene a Portofino a bordo di un Picchiotti Giglio. Quasi contemporaneamente la famiglia acquista un Riva Scoiattolo e un Alpa Flying Junior tutto giallo, chiamato Pulce. Nel 1964 il padre Alberto, architetto scomparso nel 1991, viene coinvolto nella costruzione del porto di Punta Ala, in Toscana. Alex va lì ogni estate. Le uscite in mare sono frequenti, il Boston Whaler sostituisce il motorino e tra onde e divertimenti il mare gli entra nel sangue. Da adolescente apprende l’arte della navigazione sulle barche degli amici di famiglia, dagli albergatori Gallia agli industriali Pischedda. D’inverno torna a Milano a studiare, in un periodo in cui erano “di moda” le contestazioni di piazza, gli ‘show’ dei ricchi borghesi concentrati a Via Montenapoleone e le gite ai laghi in sella alle prime moto. Dopo la maturità vola a New York, dove si mantiene per un anno consegnando frutta a domicilio alle famiglie ricche della città. Assolve gli obblighi di leva come militare trasmettitore destinato a Fano, Portogruaro e Verona, poi inizia l’università e nei primi anni Settanta compie frequenti viaggi nel lontano Messico.
 
Alex Mazzoni nella sua cascina in provincia di Milano (8)1975: IL PRIMO IMPIEGO NELLA NAUTICA
Nel 1975 Alex Mazzoni va a vivere con lo zio a S. Margherita Ligure, dove ottiene il primo contratto di lavoro con la finlandese Nautor. Suo compito è quello di attrezzare le barche a vela Swan. L’anno successivo lo storico cantiere Alpa di Offanengo lo incarica di allestire uno show room presso la Torre Velasca di Milano. Poi l’azienda va in crisi, l’attività cessa e il neo-laureato Mazzoni si impiega presso la società Techint che lo spedisce in mezzo mondo, dall’Argentina al Medio Oriente, da Singapore a Manila e Hong Kong, per gestire il business legato al mondo dell’acciaio. Sono anni irripetibili di viaggi, scoperte e nuove esperienze

LA PRIMA BARCA, … POI LA SECONDA E LA TERZA 
Siamo nel 1984 e Alex Mazzoni diventa armatore di Cora, un One Tonner di Sparkman & Stephens lungo 11,29 metri, costruito in legno dal cantiere Gioacchini & Leonardi di Pesaro. Dalla base di Bocca di Magra parte per veleggiate nell’Arcipelago Toscano. L’anno successivo acquista un motoryacht Picchiotti modello Giraglia, che rivende per realizzare il sogno di possedere un Baglietto Ischia lungo 16 metri. Lo trova a S. Margherita, si chiama Sibell … ed è lo stesso Baglietto che aveva ammirato da bambino alla Fiera Campionaria di Milano. Tutte le sue future barche porteranno sempre questo nome.  

L’ATTIVITA’ DI BROKERAGGIO
A metà degli anni Ottanta Mazzoni diventa socio della Italyachting di Milano, con sedi a Lavagna e Rapallo. L’attività di vendita imbarcazioni prosegue fino al 1990, momento in cui la Italyachting viene ceduta ai dipendenti. Segue il trasferimento a Montecarlo dove insieme all’amico d’infanzia Carlo Agliardi, motore trainante, finanziario e commerciale di tutte le sue attività, fonda la United Yachting Monaco, che si occupa di brokeraggio, compravendita e charter di imbarcazioni. L’anno successivo Jane Buffington gli offre di acquistare l’agenzia Fraser Yachts, che insieme a Nortrop & Johnson e Camper & Nicholson rappresenta una delle più importanti agenzie di brokeraggio del mondo. All’epoca la Fraser Yachts aveva sedi a Fort Lauderdale, S. Diego, Newport, S. Francisco e Seattle. Mazzoni e Agliardi, con i soci Antonio Pozzi e il monegasco Antoine Althaus, decidono di compiere il grande passo. Nel 1995 diventano ufficialmente proprietari della Fraser Yachts Florida. Nel frattempo la loro United Yachting è diventata Fraser Yachts Monaco. 
 
I tempi della Fraser Yachts (2)LA FRASER YACHTS SUL TETTO DEL MONDO
Tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila la Fraser Yachts diventa la prima casa di brokeraggio mondiale. Gli uffici si affacciano sui tre mari del pianeta, il Mediterraneo, l’Oceano Pacifico e Atlantico. Tra dipendenti e collaboratori si raggiunge un organico di 140 persone e, tramite una joint-venture, nasce anche la Fraser Yachts Nuova Zelanda. E’ un periodo di intenso lavoro, durante il quale si crea una solida struttura di management, si investe su uomini e tecnologie informatiche, si vendono una media di 100 imbarcazioni all’anno e si sfiora un fatturato di 10 milioni di euro a stagione.
Il nome c’è, il resto lo fa il passaparola tra gli armatori, forse il miglior biglietto da visita che si possa presentare.Mazzoni, in particolare, si specializza nel settore del charter e delle barche classiche. Dal 1992 entra infatti a fare parte dell’ASDEC, l’Associazione Scafi d’Epoca e Classici presieduta dal mecenate della marineria tradizionale Gianalberto Zanoletti. 
 
LA CESSIONE DI FRASER YACHTS 
Nel 2002 l’imprenditore Paolo Vitelli, proprietario dei cantieri Azimut e Benetti, propone di acquistare la Fraser Yachts. I quattro soci si trovano davanti a una scelta importante e difficile ma, con il senno di poi, quella che prenderanno si rivelerà la migliore delle decisioni. L’agenzia ha raggiunto dimensioni quai inimmaginabili e forse è giunto il miglior periodo per lasciare, al suo massimo. Nel 2004 avviene la cessione ufficiale. Mazzoni e soci rientrano abbondantemente degli investimenti fatti. Agliardi rimane alla Fraser in qualità di presidente, poi nel 2008 molla tutto per dedicarsi all’agricoltura.
Alex prosegue l’attività di broker presso la Fraser Yachts Italia di Via Bagutta a Milano. Dal 2009 il nuovo presidente diventa Paolo Casani. Ma sono anni di crisi e anche il tentativo di potenziare la sede Fraser di Viareggio non decolla. Il 28 luglio del 2011 Alex Mazzoni esce ufficialmente dalla parte gestionale e manageriale della nota agenzia. Rimane la soddisfazione, dopo essere partiti dal nulla, di avere creato un colosso della nautica, avere vissuto l’epoca d’oro del brokeraggio … ed esserne usciti indenni.  
 
NASCE EQUINOXE & FRASER
Chi ha fatto della nautica la propria ragione di vita difficilmente può pensare di abbandonarla. Ecco perché oggi Alex Mazzoni, insieme all’agenzia milanese Equinoxe del circumnavigatore Corrado Di Majo, ha creato la Equinoxe & Fraser. Si tratta di un progetto per la reimmissione sul mercato delle circa 4000 imbarcazioni che compongono gli elenchi degli insoluti delle società di leasing, presenti in Italia, Croazia, Francia e Spagna.
Scopo è quello di reperire le barche, trasferirle, periziarle, rimetterle in condizioni di navigare e rivenderle. Purtroppo la crisi mondiale non aiuta, così come le nuove generazioni di potenziali armatori, più propensi ad affittare uno scafo piuttosto che coltivare il culto del possesso di un oggetto.  

Alex Mazzoni sul motoryacht La Belle Dame del 1967LA PASSIONE PER LA NAVIGAZIONE E IL RESTAURO
Per lavoro e per diletto. Tra il 2008 e il 2010, in virtù dell’esperienza acquisita nel settore dei motoryacht italiani dal dopoguerra in avanti (Picchiotti, Benetti, Admiral, Baglietto, Cantieri di Pisa, ecc.), Mazzoni ha curato la creazione del Museo Benetti di Livorno, che riunisce la storia e le testimonianze dei cantieri Orlando e Benetti. Nel 2010 ha invece realizzato la parte storica di un libro documentaristico voluto da Benetti.   
Nel tempo libero Alex Mazzoni ama navigare in Adriatico sul suo motoryacht, un Baglietto 20M di nome Sibell (… naturalmente), oppure curare personalmente il restauro di un Alpa 9 del 1967 con lo scopo di preservare lo stile, l’originalità e la classicità di uno degli intramontabili progetti di Illingworth. Non solo. Per l’ASDEC si occupa della certificazione degli scafi classici. Appassionato di mappe storiche, fa parte della Società Storica Lombarda. Poi c’è la famiglia, con i figli impegnati nella medicina, la letteratura, la musica e il cinema, … e una moglie plurilaureata esperta nel recupero di case antiche. 
No, non si può proprio dire che Alessandro ‘Alex’ Mazzoni abbia tempo per annoiarsi …
 
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