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Coch Y Bondhu Foto J. MitchellL’imbarcazione italiana Coch Y Bondhu del 1936 dell’armatore Paolo Zangheri di Rimini ha vinto la regata d’altura Panerai Transat Classique, corsa lungo le 3.000 miglia che separano l’isola di Lanzarote, alle Canarie, da Saint Kitts, ai Caraibi. Questo ketch di costruzione inglese lungo 15 metri, nonostante la rottura del boma (riparato in mezzo all’oceano), è arrivato terzo di flotta in tempo reale e primo assoluto in tempo compensato. L’altra barca italiana in regata, il ketch Eilean di Officine Panerai, si è piazzata al quinto posto in tempo reale e ottava in tempo compensato.

Di Paolo Maccione – Gennaio 2019
Fotografie di Paolo Zangheri, Christophe Varène, James Mitchell 

Coch Y Bondhu vittoriosa alla Panerai Transat 

Coch Y Bondhu la premiazione30 gennaio 2019 - La premiazione di Coch Y Bondhu vittoriosa alla Panerai Transat Classique 2019 

Il 30 gennaio 2019, con la cerimonia di premiazione tenutasi presso l’isola caraibica di Saint Kitts, si è conclusa ufficialmente la Panerai Transat Classique, la quadriennale regata atlantica riservata alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche partita l’8 gennaio 2019 dall’isola di Lanzarote, alle isole Canarie, con destinazione, dopo circa 3.000 miglia di mare, Christophe Harbour a Saint Kitts. Vincitrice assoluta della regata, dopo oltre 18 giorni di mare, è  risultata l’italiana Coch Y Bondhu del 1936 del 51enne imprenditore riminese Paolo Zangheri, con a bordo i velisti Renato Tartarini, Claudio Magrini e Ivano Brolli. Per loro una coppa offerta da Pascal Stefani, proprietario di White Dolphin, la barca vincitrice nel 2012. Al secondo e terzo posto della classifica in tempo compensato (ovvero la classifica che, tenendo conto di alcuni parametri di correzione, determina l’ordine dei vincitori che può differire dall’ordine di arrivo delle barche sulla linea del traguardo) le francesi Stiren del 1963 e Glen Maël del 1973. 

La rottura del boma in pieno Atlantico

Il boma riparato di Coch Y BondhuIl boma rotto di Coch Y Bondhu

L’imbarcazione, curata e preparata nel corso degli anni dal Cantiere Navale del’Adriatico di Rimini  dei fratelli Fabio e Marco Tosi, difendeva i colori dello YCRN, Yacht Club Rimini, sodalizio di recente costituzione che potrà già esporre in bacheca la prima importante vittoria in una regata atlantica. Durante la traversata l’equipaggio è stato suddiviso in due squadre da due persone, con turni di tre ore l’una (scesi poi a due ore) … e tutti in turno quando si dovevano operare i cambi di vele (set di vele della nota veleria ligure Zaoli Sails, come anche Stiren). Il 18 gennaio, dieci giorni dopo la partenza, purtroppo è avvenuta la rottura del boma dell’albero di maestra, causata da un contraccolpo occorso durante il passaggio nel cavo di un’onda. Nonostante questo i quattro romagnoli, guidati da Ivano, hanno smontato la ferramenta, tagliato e ricalibrato la parte del boma rimasta intatta e riassemblato il tutto. Entro 24 ore Coch Y Bondhu ha così potuto riprendere la navigazione con due mani di terzaroli fisse alla randa fino all’arrivo. Nei prossimi mesi la barca navigherà ai Caraibi e dal 17 al 23 aprile parteciperà alla Antigua Classic Yacht Regatta.

Ecco la classifica finale in ‘tempo compensato’ della Panerai Transat Classique 2019:

  1. COCH Y BONDHU      (ITA)
  2. STIREN                               (FRA)
  3. GLEN MAËL                     (FRA)
  4. HILARIA                            (FRA)
  5. BRYELL II                         (FRA)
  6. XARIFA                              (ESP)
  7. LYS                                       (FRA)
  8. EILEAN                              (ITA)
  9. ARAMIS                              (FRA) - DNF (did not finish)

L’ordine di arrivo in tempo reale
Xarifa Foto J. MitchellLa goletta a tre alberi Xarifa del 1927

Ecco l’ordine di arrivo in tempo reale (ordine di arrivo delle barche al traguardo di Saint Kitts) delle nove imbarcazioni partecipanti alla Panerai Transat Classique 2019:

  1. XARIFA (1927 – 50 mt)           Tempo impiegato: 17 gg, 17 h, 30 m, 31 s
  2. STIREN (1963 – 14,80 mt)           Tempo impiegato: 18 gg, 2 h, 5 m, 50 s
  3. COCH Y BONDHU (1936 – 15 mt) Tempo impiegato: 18 gg, 12 h, 15 m, 38 s
  4. HILARIA (1966 – 17 mt)               Tempo impiegato: 18 gg, 12 h, 58 m, 40 s
  5. EILEAN (1936 – 22 mt)                Tempo impiegato: 18 gg, 22 h, 43 m, 49 s
  6. LYS (1956 – 16 mt)                          Tempo impiegato: 19 gg, 6 h, 30 m, 56 s
  7. GLEN MAËL (1973 – 11 mt)        Tempo impiegato: 19 gg, 13 h, 26 m, 20 s
  8. BRYELL II (1968 – 11 mt)            Tempo impiegato: 20 gg, 11 h, 01 m, 00 s
  9. ARAMIS (1964 – 11 mt)                 Tempo impiegato: DNF (did not finish) - dirige verso Guadalupa

Esplode il gennaker di Eilean, Glen Maël sfiora un’orca
Eilean alla Transat 2019 2Eilean all'arrivo a St. Kitts

Quante cose accadono in una traversata atlantica? Innumerevoli! Ogni barca potrebbe scrivere un libro su quanto successo, dai piccoli incidenti all’organizzazione della vita di bordo. Il gennaker di Eilean purtroppo è esploso poco dopo la partenza e quello di scorta non poteva essere issato con un vento superiore a 10 nodi. In molte occasioni la barca di Officine Panerai, al comando del viareggino Stefano Valente, ha toccato anche 15 nodi di velocità. A bordo la presenza di un vero cuoco ha garantito pasti quotidiani come in un ristorante stellato. Dell’equipaggio facevano parte anche Riccardo Valeriani, vice presidente dell’Associazione Vele Storiche Viareggio, e Mauro Patruno, Luogotenente della Marina Militare in congedo. A bordo di Glen Maël del francese Jean-Philippe Gervais, a causa della mancanza del pilota automatico, si timonava 24 ore su 24 e l’equipaggio era alla sua prima esperienza atlantica. In un’occasione la barca ha sfiorato la pinna di un’orca che nuotava a due metri dalla poppa. Su Hilaria del francese Philippe Thurneyssen si è rotto il vang del boma e strappato uno spinnaker. In occasione degli squall atlantici la barca veniva investita da venti superiori a 40 nodi. Dopo tre giorni di mare ci si è accorti di avere consumato un terzo dell’acqua dei serbatoi di bordo, da lì è partito il razionamento. Se Philippe svolgeva la parte del ‘buon poliziotto’ il tattico Noël faceva la parte di quello ‘cattivo’ per tenere l’equipaggio sempre attivo durante la regata. Hilaria dirigerà la prua verso l’isola di Guadalupa e ad aprile anch’essa prenderà parte alla Antigua Classic Yacht Regatta. I cinque membri di equipaggio di Bryell II hanno dovuto affrontare una rottura del timone.

Lys 3Lys

Lys, la barca del famoso circumnavigatore francese Philippe Monnet, è dovuta partire in ritardo da Lanzarote a causa di un guasto meccanico e durante la traversata, a causa di un malfunzionamento nel sistema di comunicazione, non gli è mai stato possibile ricevere le previsioni del tempo aggiornate. Dopo la partenza Aramis è invece dovuta tornare a Las Palmas, sull’isola di Gran Canaria, a causa di un guasto tecnico che l’ha costretta a stare ferma in porto per 29 ore (al momento della pubblicazione di questo articolo è ancora in navigazione e, anche considerato l’ultimo posto in classifica, ha scelto di fare rotta verso l’isola di Guadalupa). Xarifa inizialmente ha scelto di navigare molto a nord per agganciare una depressione. Una volta trovato il vento la barca ha raggiunto anche 15 nodi di velocità, poi è iniziata la discesa verso sud ovest fino a tagliare il traguardo per primi in tempo reale dopo 17 giorni e 17 ore di mare.

I precedenti vincitori della Transat Classique

2008 – Stiren (Gildas Rostain)
2012 – White Dolphin (Pascal Stefani)
2015 – Altair (Joe Pykta)

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