Il primo web-magazine interamente dedicato a barche d'epoca e classiche, yachting, marineria, tradizione navale, velieri, modellismo, cantieristica, restauri e new classic.

fondata

Luigi Carpaneda Foto Maccione 1
“Sono un uomo perbene, un po’ matto”. Così Luigi Carpaneda, parlando di se stesso. Affascinante, imprevedibile, tenace, ironico, fantasioso, intelligente, generoso. Eccolo nelle pagine di “Botta Dritta”, il libro di Francesca Prina che lo racconta attraverso chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. Un uomo brillante, dalla simpatia innata, con una capigliatura e una barba che non si poteva non notare, gli occhi chiari e lo sguardo penetrante, il suono della sua risata, la battuta pronta … a volte corrosiva.

Di Francesca Prina – Dicembre 2017
Fotografie di Paolo Maccione

Schermidore e velista
Copertina libro Botta DrittaLuigi Carpaneda, l’uomo dalle mille sfide, inquadrano perfettamente Luigi Carpaneda, il popolare sportivo e imprenditore, vincitore di due medaglie olimpiche nel fioretto a squadre (oro a Melbourne nel 1956, argento a Roma nel 1960) e primo italiano Campione del mondo in due sport diversi: scherma e vela. Scherma e vela, i suoi due grandi amori … tanto distanti, ma così vicini grazie alla “botta dritta”, il colpo di fioretto a lui più naturale, un misto di rapidità, decisione e prontezza di riflessi, che ha dato il nome alla serie delle sue barche vincenti. Se escludiamo una breve parentesi da ragazzo, la passione di Luigi per la vela, condivisa con la seconda moglie Marina, ottima velista già in gioventù, nasce alla fine degli anni Settanta; ancora oggi veleggia tra le isole dell’Arcipelago della Maddalena la barca di famiglia Botta Dritta V, un 43 piedi di Ron Holland dai particolarissimi interni in legno. Così, come ha calcato vittorioso le pedane di mezzo mondo (da non tralasciare anche un oro iridato a Roma nel 1955 e un bronzo a Parigi nel 1957, sempre nel fioretto a squadre), moltissime le vittorie nella vela: dalla Three Quarter Ton Cup di Trieste nel 1983 con il suo Botta Dritta III, prima barca italiana ad aggiudicarsela, al Campionato del Mondo di Cannes (1997) con il 6 metri S.I. (Stazza Internazionale) Dan, dal titolo mondiale - in realtà in veste di “capitano non giocatore” - nella categoria barche d’epoca con il 5.50 S.I. Dalgra III alla conquista della Sardinia Cup nel 1992 con la Smeralda 888 Botta Dritta VI, in squadra con Mandrake di Giorgio Carriero e Brava Q8 di Pasquale Landolfi.

La ‘winning attitude’, le barche d’epoca e la Coppa America
Luigi Carpaneda Foto Maccione 3Il filo rosso è sempre stato il medesimo: una winning attitude fatta di programmazione, inventiva e coraggio. Basti pensare alla scelta dei progettisti, giovani ed emergenti: Andrea Vallicelli per Botta Dritta I, il trio Fontana-Maletto-Navone per la vincente Botta Dritta III; la prima costruita in lamellare da Gallinari, allora sinonimo di “carpenteria fine”, la seconda da Alfio Peraboni con coperta in kevlar e cadorite. Insomma quanto di meglio potesse offrire il mercato nautico italiano del momento. Luigi fu inoltre un autentico innamorato delle “vecchie signore del mare”, protagonista dei preziosi recuperi di Dan, il 6 metri di proprietà del re di Danimarca (con il quale si aggiudicherà, sì, un titolo mondiale ma forse e soprattutto - complice tutta la sapienza del cantiere Matteri - il premio Yacht Digest di miglior restauro per l’anno 1996), e di Dalgra III (a sua volta affidato alle mani del cantiere Caprera di Del Giudice). Senza dimenticare la sua avventura ultima, la Coppa America, chiamato da Vincenzo Onorato a ricoprire il ruolo di Presidente Onorario di Mascalzone Latino, perfetto per incarnarne lo spirito. Perché Luigi è stato, nella vita e nello sport, custode di virtù profonde: correttezza, onestà, rispetto delle regole e degli avversari, il valore di “una stretta di mano”. La vela italiana gli deve molto; era stimato e ben voluto, regatante eccellente e organizzatore indefesso come dirigente. Un impegno sportivo portato avanti con passione ed energia, nel quale ha trasferito il suo entusiasmo e le sue competenze professionali. Non solo. Milanese di nascita, maddalenino d’adozione, Luigi ha vissuto da protagonista, nella vita quotidiana e nella professione, le vicende dell’Italia del Novecento, dalla Guerra alla Ricostruzione, dal boom degli anni ’60 alla nascita turistica della Costa Smeralda e dell’Arcipelago. Alpino, ingegnere, sportivo, quindi … molte vite, tutte insieme, che amava raccontare. Avrebbe voluto scrivere un libro sulla sua vita perché, diceva, “le parole le porta via il vento di Sardegna”. E aveva cominciato, ma la sua morte improvvisa l’aveva lasciato incompiuto.

La scheda tecnica
Il volume, scritto da Francesca Prina è stato presentato ufficialmente il 28 novembre a Milano presso Area Pergolesi in un contesto affollato di amici e campioni dello sport di ogni epoca. Non è solo un viaggio alla scoperta di una esistenza mai banale raccontata attraverso testimonianze dirette, interviste e immagini, ma apre al tempo stesso nuovi scorci su pagine, spesso ancora poco conosciute, di storia e vita sociale e sportiva del nostro Paese. Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’Associazione Acque Libere che avvicina i disabili alla vela in quel mare di Maddalena che Luigi tanto amava.

Botta Dritta - Luigi Carpaneda, l’uomo dalle mille sfide
Francesca Prina
Paolo Sorba Editore – La Maddalena - 2017
Pagine 176 – formato 20 x 25
Prezzo 18 Euro
www.paolosorbaeditore.it

Gallery

NEWSLETTER: Iscriviti

Iscriviti alla nostra Mailing List per rimanere sempre aggiornato.
Italian Arabic English French German Portuguese Russian Spanish

ARCHIVIO BARCHE D'EPOCA

L'archivio storico ha l'obiettivo di fornire a tutti gli appassionati uno strumento utile e facile da consultare, che raccolga le informazioni essenziali sulle barche d'epoca

Vai all'archivio

Archivio BEC Television

Guarda tutti i video della BEC Television

Vai all'archivio